ROMA – E’ in libreria il nuovo libro del critico d’arte, Luca Nannipieri, dal titolo “A cosa serve la storia dell’arte”, pubblicato da SKIRA editore.
Come suggerisce il titolo del volume, l’autore parte da alcune domande e questioni fondative: Qual è il compito dello storico dell’arte? Perché si conservano i manufatti e le opere? Che cosa muove le comunità e i popoli quando preservano o distruggono i simboli e le testimonianze ricevuti dal passato?
Nannipieri dunque, approfondendo il rapporto tra patrimonio storico artistico, persona e comunità, riflette sulla responsabilità sociale dello storico e del critico d’arte e mette a confronto il suo pensiero non solo con i fondatori o punti di riferimento della disciplina, da Johann Joachim Winckelmann a Arnold Hauser, da Alois Riegl a Erwin Panofsky, da Max Dvor˘ák a Bernard Berenson e Heinrich Wölfflin, ma anche con i direttori storici di alcuni dei più autorevoli musei italiani ed europei, come Palma Bucarelli, Franco Russoli, Ettore Modigliani, Fernanda Wittgens, e con figure, come il soprintendente Pasquale Rotondi, che sono rimaste nella storia per i capolavori che hanno salvato dalle distruzioni e dalle guerre.
Dunque un libro di teoria dell’arte e di militanza.
Luca Nannipieri, critico d¹arte, ha pubblicato con Skira il libro “Capolavori rubati” dalla rubrica televisiva omonima tenuta al Caffè di RaiUno, mentre dalla rubrica SOS Patrimonio artistico, Rai Eri ha pubblicato il libro “Bellissima Italia. Splendori e miserie del patrimonio artistico nazionale”. Tra gli altri suoi libri, ricordiamo quelli allegati al quotidiano Il Giornale, come “L’arte del terrore. Tutti i segreti del contrabbando internazionale di reperti archeologici”, “Vendiamo il Colosseo. Perché privatizzare il patrimonio artistico è il solo modo di salvarlo”, “Il soviet dell’arte italiana. Perché abbiamo il patrimonio artistico più statalizzato e meno valorizzato d¹Europa”. Dirige Casa Nannipieri Arte, curando mostre e conferenze.
15 × 21 cm, 224 pagine brossura
ISBN 978-88-572-4462-4
€ 19,00