URBINO – Aprirà il 21 maggio la mostra “Sul filo di Raffaello. Impresa e fortuna dell’arte dell’arazzo”, a Palazzo Ducale di Urbino, a cura di Anna Cerboni Baiardi e Nello Forti Grazzini.
Organizzata dalla Galleria Nazionale delle Marche, in collaborazione con i Musei Vaticani e con il Mobilier National di Parigi, l’esposizione indaga sia l’apporto che il pittore fornì in questo specifico settore per il quale sperimentò invenzioni e realizzò cartoni poi tessuti nelle botteghe fiamminghe, sia la fortuna che le opere di Raffaello conobbero nel corso dei secoli nella produzione di arazzi.
In mostra vengono presentate, nel salone del Trono, 12 pezze tessute nelle migliori arazzerie europee, raffiguranti principalmente le pitture delle Stanze Vaticane.
Il successo ottenuto dalle immagini tessute, riproposte in tempi e manifatture differenti, entra a pieno titolo nel tema della fortuna che l’artista urbinate conobbe nel corso dei secoli.
Le opere di Raffaello rappresentarono un modello per varie forme d’invenzione, raggiungendo i contesti più disparati, come nel caso dell’opera di tanti incisori che con i loro intagli ne consentirono una rapida diffusione. Con gli arazzi si verificò di fatto la stessa cosa: i suoi cartoni nobilitarono questo genere artistico che, più tardi, avrebbe contribuito al consolidamento e all’arricchimento della sua fortuna.
Entrando nel salone del Trono del palazzo di Federico di Montefeltro, il visitatore vi troverà squadernati, grazie all’allestimento curato dagli architetti della Galleria Nazionale delle Marche, i celebri affreschi che Raffaello ha realizzato a Roma.
Undici degli arazzi esposti provengono dal Mobilier National di Parigi e testimoniano come la Francia, più di ogni altro paese, sotto il regno di Luigi XIV (ma poi fino al XIX secolo), abbia nutrito una vera e propria venerazione nei confronti di Raffaello, al punto da concepire il progetto di ricreare ad arazzo a Parigi, in più repliche, i più celebri affreschi dell’Urbinate, utilizzando, da un lato i pittori francesi dell’Accademia di Francia residenti a Roma per copiare dal vivo i prototipi, dall’altro l’abilità straordinaria degli arazzieri inquadrati da Colbert sotto l’egida della manifattura dei Gobelins, dove molte delle tappezzerie furono tessute.
La Galleria Nazionale delle Marche ha contribuito, oltre che alla conoscenza di questa raffinata arte, anche alla conservazione dei preziosi tessuti sostenendo finanziariamente il restauro di alcuni dei pezzi prestati dal Mobilier National di Parigi.
La mostra, aperta fino al 12 settembre 2021, sarà accompagnata da un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale.
Vademecum
Galleria Nazionale delle Marche
Palazzo Ducale di Urbino
Piazza Rinascimento 13, 61029 Urbino (PU)
Telefono: 0722 2760
www.gallerianazionalemarche.it