ROVIGO – Ha chiuso domenica 25 giugno, a Palazzo Roverella a Rovigo, la mostra “Renoir. L’alba di un nuovo classicismo”, a cura di Paolo Bolpagni.
Aperta lo scorso 25 febbraio, l’esposizione è stata ammirata da 73.198 visitatori. Un dato questo che conferma Palazzo Roverella come sede di eventi espositivi di successo e di qualità.
I numeri della mostra tallonano, inoltre, il record storico attualmente detenuto dalla monografica su Kandinskij dello scorso anno.
La qualità dell’offerta culturale di Palazzo Roverella
Si consolida quindi “il forte salto di attrattività che la sede espositiva rodigina, con le sue indovinate proposte, si è conquistata” – sottolinea il professor Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, istituzione che, dal 2006, programma e gestisce le mostre del Roverella.
Incremento delle visite guidate
“Renoir. L’alba di un nuovo classicismo”, al di là del successo quantitativo e qualitativo sancito dal numero di visitatori e dai riconoscimenti degli esperti, ha confermato due tendenze.
In primo luogo, il fatto che un visitatore ogni 4 abbia scelto di entrare in mostra accompagnato da una guida specializzata indica come la qualità culturale del pubblico del Roverella si stia sempre di più alzando. Accanto alle scuole e ai gruppi organizzati, che di norma usufruiscono di visite guidate, si è registrato un forte incremento di questo servizio da parte di piccoli gruppi amicali o familiari.

Palazzo Roverella – Pierre Auguste Renoir “Rose dans un vase” – 1900, Kunstahaus Zurigo
Palazzo Roverella sede museale
Il secondo spunto di riflessione riguarda il Roverella come sede museale, oltre che espositiva: i numeri confermano che il vero attrattore di questa sede sono le mostre. Queste hanno condotto un ormai vastissimo pubblico a scoprire anche le notevoli collezioni permanenti: il meglio della Pinacoteca, innanzitutto, ma anche le collezioni archeologiche e quell’unicum che è il panorama veneziano di Biasin, cui ha riservato tempo e attenzione.
“Questo aspetto – evidenzia il Presidente Muraro – ci ha portato a riflettere su come offrire a questo ampio pubblico, in modo rinnovato e ampliato, le collezioni museali.” In occasione della presentazione della prossima grande mostra autunnale di fotografia” – prosegue – “saremo in grado di fornire i dettagli delle iniziative attualmente allo studio insieme all’Accademia dei Concordi e al Seminario Vescovile.”