ROMA – È stata inaugurata il 22 giugno, nelle sale Quattrocentesche di Palazzo Venezia, la mostra dal titolo “Capolavori dell’Antica porcellana cinese”, a cura di Lu Minghua e dei co-curatori Zhang Dong e Peng Tao, dedicata appunto alle antiche ceramiche cinesi della collezione del Museo di Shanghai – una delle istituzioni museali più importanti della Cina.
La mostra si colloca nell’ambito del Memorandum d’Intesa sul Partenariato per la Promozione del Patrimonio Culturale siglato il 7 ottobre 2010 tra il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo della Repubblica Italiana e la State Administration of Cultural Heritage della Repubblica Popolare Cinese. L’accordo prevede lo scambio di spazi museali permanenti dedicati alle rispettive culture, al fine di promuovere una maggiore e profonda comprensione tra i due popoli.
In esposizione settantaquattro preziose porcellane dell’antica tradizione cinese di diversa datazione storica, prodotte durante le dinastie Song e Yuan (960 – 1368), passando per quelle della dinastia Ming (1368-1644) delle fornaci di Jingdezhen che produssero in particolare per la corte imperiale, fino ad arrivare alle più recenti di epoca Qing (1644-1911).
Attraverso la mostra sarà possibile immergersi e comprendere la tradizione cinese tramite gli oggetti di vita quotidiana, di egregia fattura e pregio, che dimostrano la diffusione della porcellana nelle diverse epoche storiche: utensili per la raccolta di bevande e cibo, ma anche vasi da fiori, lampade a olio, portapennelli, poggiatesta, oggetti per i rituali, statue di divinità, porta inchiostro per scrittori, oggetti legati alle usanze funebri del tempo, candelabri e incensieri per profumare i vestiti.
La porcellana venne creata nei territori settentrionali durante il periodo delle Dinastie del Nord (metà del VI sec.). A partire dalla dinastia dei Song Settentrionali (X sec.), la produzione della ceramica si diffuse in tutta la Cina, le fornaci si moltiplicarono e la varietà degli oggetti prodotti crebbe a dismisura. I reperti in mostra risalenti alle dinastie Song (960-1279), Jin (1115-1234) e Yuan (1271- 1368) riflettono la ricchezza e la varietà dell’industria ceramica cinese.
Durante le dinastie Ming (1368-1644) e Qing (1644-1911), il centro della manifattura ceramica si spostò: dopo la fondazione della dinastia Ming, nel 1368, la famiglia imperiale stabilì a Jingdezhen, nella provincia del Jiangxi, le proprie fornaci, dove erano realizzati gli oggetti in uso a corte. Con il passare del tempo, queste porcellane divennero sempre più importanti, al punto da diffondersi sostanzialmente in ogni ambito della vita di corte. La grande fama delle porcellane prodotte durante i regni Yongle (1403-1424), Xuande (1426-1435) e Chenghua (1465-1487) della dinastia Ming rese questi oggetti ricercatissimi pezzi da collezione per tutte le generazioni successive. Nel 1644 fu fondata la dinastia Qing che, seguendo l’esempio di quella Ming, ampliò le fornaci imperiali di Jingdezhen. Furono apportate molte innovazioni nelle tipologie ceramiche e la produzione raggiunse il suo apice massimo nella storia, soprattutto durante i regni Kangxi (1662-1722), Yongzheng (1723- 1735) e Qianlong (1736-1795).
All’interno dello spazio espositivo verrà proiettato il video “Traditional Techniques of Porcelain Making in Jingdezhen”, realizzato dallo Shanghai Museum, che illustrerà la storia, la tecnica e le fasi di realizzazione della ceramica cinese: dalla lavorazione e decorazione a mano, al passaggio nei forni di cottura.