FIRENZE – Il 2 maggio, giorno esatto del cinquecentenario della morte di Leonardo Da Vinci, la sua città natale è protagonista di alcuni importanti eventi. Innanzi tutto l’apertura di due musei a lui dedicati, grazie all’intervento di uno sponsor, la Leonardo Da Vinci Spa: il “Museo Ideale Leonardo Da Vinci” e il nuovo “Museo Leonardo e il Rinascimento del vino” .
“Questi due musei sono un tributo importante a Leonardo e alla sua creatività – ha dichiarato il Sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia – insieme costituiscono un volano importante per tutto il territorio, potenziando l’offerta culturale di Vinci con riflessi notevoli sul turismo e anche urbanistici. Entrano ora a far parte del circuito museale di Vinci, consentendo la visita con un biglietto integrato a quello del Museo Leonardiano”.
E’ stata inoltre inaugurata la mostra “Leonardo vive”, che presenta alcune inedite reliquie del genio toscano. Si tratta di una ciocca di capelli definita “les cheveux de Leonardo da Vinci” e un anello proveniente dalla stessa collezione.
Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale Leonardo Da Vinci ha raccontato la storia del ritrovamento delle reliquie, avvenuto nella cittadina francese in cui Leonardo morì, nel 1863, quando Arsène Houssaye, scrittore e ispettore generale dei musei di provincia francese, venne incaricato da una commissione imperiale di ricercare la tomba di Leonardo tra le rovine del castello di Amboise. Una volta ritrovati i resti dell’artista-scienziato, Houssaye trattenne per sé le due reliquie di cui sopra. Queste vennero successivamente acquistate nel 1925 da Harold K. Shigley, colto e appassionato collezionista americano di cimeli, dal pronipote di Houssaye.
“Nel 1985 questi due reperti sono passati nelle mani di un altro collezionista americano che, nel 2016, avendo saputo delle nostre ricerche sulla genealogia di Leonardo, ci ha contattati” – ha spiegato Vezzosi. Dopo circa tre anni arrivano ora in Italia.
“La reliquia dei capelli non è solo un documento storico, né un semplice cimelio, ma uno strumento straordinario di conoscenza”. Ha detto Agnese Sabato, co-curatrice della mostra. Infatti attraverso essi potranno essere fatte delle verifiche. Confrontando se sono compatibili con il DNA dei discendenti si potrà sequenziare il DNA di Leonardo.
Riguardo questo ritrovamento, oggi il direttore degli Uffizi Eike Schmidt si è mostrato molto scettico, tanto da definirlo “una cosa sciocca e non credibile”.
Silvano Vinceti, responsabile della ricerca a Firenze sui resti mortali della Monna Lisa ha invece dichiarato “trovo arduo e azzardato annunciare che trattasi sicuramente dei capelli di Leonardo basandosi su presunti e certi elementi storico-documentari. Vi è una sola prova regina: l’esame del Dna. Solo se sarà possibile estrarre il Dna dalla ciocca di capelli attribuiti a Leonardo da Vinci e compararla con un suo accertato discendente di ramo maschile e l’esito sarà positivo, quella ciocca, potrà essere scientificamente attribuibile al grande genio toscano”.