ROMA – Dal 24 agosto, giorno del sisma che ha colpito il Centro Italia, il lavoro di recupero e di messa in sicurezza dei beni e delle opere d’arte da parte dei tecnici delle squadre rilevamento danni del MiBACT insieme ai restauratori dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro e dell’Opificio delle Pietre Dure, con la collaborazione dei vigili del fuoco e i carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, non è mai venuto meno, ed è stato incessante.
Negli ultimi giorni in particolare sono state riportate alla luce numerose opere nelle frazioni di Rieti e di Amatrice. Una nota del Mibact comunica inoltre che è stato portato a compimento anche il recupero delle opere conservate presso il Palazzetto del Podestà, sede del Comune di Accumoli.
Tra le opere tratte in salvo, si legge nella nota del ministero, un trittico del XIV e XVII secolo raffigurante la Madonna del Latte, dipinto di ambito abruzzese con cuspide centrale della prima metà del Trecento e sportelli laterali ridipinti nel Seicento, un gruppo ligneo policromo con la Madonna in trono con Bambino risalente al XIV secolo e proveniente dalla frazione di Poggio d’Api, due sculture lignee policrome e dorate con angeli reggi cortina del XVIII secolo e una teca con gli ex voto della statua della Madonna Addolorata. È stato inoltro condotto a termine il recupero delle opere d’arte della chiesa di Santa Maria della Misericordia. Qui è stato messo in sicurezza il ritratto di Filippo Pasqualoni, olio su rame del XVII prelevato dal monumento funebre marmoreo in opera sul lato sinistro della controfacciata, della tela con la Madonna con Bambino sul fastigio dell’altare sulla testata sinistra della navata del XVII secolo, della grande tela con la Madonna del Carmelo del XVII secolo, della statua lignea di Sant’Emidio del XIX secolo e di alcuni frammenti di decorazione plastica del controsoffitto crollato della navata centrale. Infine, nella frazione di Sant’Angelo di Amatrice, sono stati messi in sicurezza i frammenti della campana bronzea della chiesa di San Giovanni in Monte, risalente al 1734.
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