Dal barocco al razionalismo, passando per affreschi ottocenteschi e cortili nascosti: il 3 e 4 maggio torna “Palazzi nella Storia”, tra le iniziative più attese per l’857° compleanno della città
In città ci sono luoghi che si conoscono solo a metà: nomi noti, facciate familiari, ma porte chiuse. Palazzi nella Storia invita a superare quella soglia, a salire scaloni di rappresentanza, a scoprire affreschi e architetture che, troppo spesso, restano fuori dallo sguardo quotidiano. Per due giorni – sabato 3 e domenica 4 maggio – Alessandria apre alcuni dei suoi edifici più significativi, tra palazzi pubblici e residenze storiche, normalmente non accessibili, con visite guidate gratuite pensate per raccontare la città attraverso la sua materia architettonica.

Un patrimonio diffuso, spesso invisibile
Giunto alla terza edizione, dopo il successo degli appuntamenti del 2022 e del 2024, Palazzi nella Storia si conferma una delle iniziative più coinvolgenti per conoscere Alessandria attraverso il suo tessuto urbano. L’obiettivo è chiaro: mettere in luce un patrimonio che esiste ma che spesso non viene percepito, perché nascosto, privatizzato, o semplicemente trascurato nel frenetico attraversamento quotidiano.
A guidare i visitatori saranno professionisti abilitati, con percorsi di circa un’ora e mezza, per gruppi di massimo 20 persone. Le visite partono da Piazza della Libertà, sotto i portici del Palazzo Municipale, nei seguenti orari: sabato 3 maggio alle 15.30 e 17.30, domenica 4 maggio alle 9.30, 11.30, 15.30 e 17.30. Nessuna prenotazione: si accede fino ad esaurimento posti.
Cinque edifici, cinque racconti
Il percorso si apre simbolicamente dal Palazzo Municipale, costruito come teatro nel 1772 su progetto di Giuseppe Caselli e trasformato nel corso dell’Ottocento in sede comunale. Gli affreschi di Pietro Sassi conservati al suo interno raccontano un’idea di rappresentanza civica in cui architettura e pittura si intrecciano.
Segue Palazzo Cuttica di Cassine, residenza nobiliare tardo seicentesca, oggi sede del Museo Civico, con ambienti al piano nobile che mantengono ancora tracce evidenti del prestigio familiare e della vita aristocratica.
Il salto al Novecento è affidato al Palazzo delle Poste, costruito tra il 1939 e il 1941 su progetto di Franco Petrucci, esempio compiuto di architettura razionalista. Particolarmente significativo il grande mosaico alla base della facciata, disegnato da Gino Severini, figura di rilievo del Futurismo e del Cubismo europeo.

La visita alla sede storica del Banco BPM, un tempo Cassa di Risparmio di Alessandria, offre invece uno sguardo più complesso: la facciata neoclassica ottocentesca cela un’anima più antica, che risale addirittura al XV secolo, a testimonianza della lunga stratificazione della città.
Chiude il percorso uno degli edifici più rappresentativi del barocco piemontese: Palazzo Ghilini, sede della Provincia, progettato dall’architetto Benedetto Alfieri e completato nel 1732. Il suo impianto monumentale racconta un’idea di potere e di rappresentanza che segna profondamente l’urbanistica del centro storico.

Una città che investe nella propria immagine culturale
L’iniziativa si inserisce all’interno di una più ampia strategia di valorizzazione turistica e marketing territoriale, che negli ultimi anni ha portato a una crescita del 13% nei pernottamenti tra il 2021 e il 2024, con segnali incoraggianti anche nel 2024 rispetto all’anno precedente (+2,3%).
“Con Palazzi nella Storia – afferma il sindaco Giorgio Abonante – vogliamo valorizzare ciò che troppo spesso viene dato per scontato. Questi edifici raccontano la nostra storia e possono contribuire in modo concreto allo sviluppo economico e occupazionale del settore turistico”.