ROMA – Protagonisti di “Neocute”, il progetto di Giancarlo Carpi, ospitato al Macro Asilo fino al 7 luglio 2019 all’interno dell’Ambiente Uno, sono le “creature” realizzate dagli artisti: Spunky, FetUp, omino, Gogolì, Mademoiselle Good Heaven e Tuty, che si evolveranno/involveranno, snaturandosi e commercializzandosi, e creeranno nuove e inedite storie, personali e crossmediali.
“Neocute” è un dispositivo artistico in forma di narrazione nelle categorie del Neo-pop, che rimanda alla produzione otaku amatoriale giapponese e ai prodotti derivati.
IL PROGRAMMA
Da martedì 2 a mercoledì 3 luglio i 6 personaggi – sculture si presenteranno scomponibili in 2 o 3 parti, perfettamente compatibili tra di loro. Un totale di sessanta personaggi-sculture in resina, altezza 40 cm, che saranno presentati nella normale combinazione delle loro parti, per poi essere ricombinati a piacimento degli artisti e dai visitatori. Es. testa di FetUp, corpo di omino, gambe di Spunky.
Giovedì 4 e venerdì 5, invece, i personaggi saranno sostituiti con altri personaggi, 60 copie perfette, arricchite da un elemento tipico dei Lego, e predisposti così ad accogliere gli accessori che rimandano esplicitamente a tre grandi saghe cinematografiche. Così Gogolì e Mademoiselle Good Heaven, ad esempio, potranno “trasformarsi” in Dart Fener e Stormtrooper, in Harry Potter e nell’avventuriero di Jurassic World, tra spade laser, caschi spaziali e torce.
Durante l’ultima fase, quella di sabato 6 e domenica 7, arrivano i 6 diorami, per realizzare una sorta di “action figure”. I sei personaggi sono quindi pronti per raccontare, in autonomia, la loro prima storia. I visitatori sono invitati a prendere parte attivamente a questa trasformazione durante tutti e tre i momenti, così da studiarne il cambiamento e a coglierne il significato più profondo.
Alla base di Neo Cute c’è il Kindchenschema, i cosiddetti “segnali infantili” di Konrad Lorenz, quell’insieme di caratteristiche morfologiche esteriori, negli animali e negli esseri umani, propri dell’infanzia. Nella prima e nella seconda parte, in particolare, le conformazioni multiple e le caratterizzazioni estrinseche hanno l’effetto di rilevare il comune fondo omologato dei personaggi artistici, lo schema infantile. Quelle caratteristiche, oggi tipiche di bambole e delle action figures “pop” dell’industria dell’intrattenimento e del merchandising, sono, insieme alla presentazione dell’opera d’arte come personaggio, quanto ha determinato storiograficamente il neo-pop internazionale a partire dalla concettualizzazione giapponese negli anni 90. Se il neo pop ha assunto la morfologia e la narratività delle arti commerciali, in questo progetto l’assunzione critica di questi due caratteri avviene proprio attraverso uno di essi, nelle azioni critiche attuate dalle opere d’arte che, colte nel loro carattere di personaggio, assumono forma di narrazione.
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