PRATO – Il Museo del Tessuto di Prato ospiterà, dal 22 maggio al 21 novembre 2021, la mostra “Turandot e l’Oriente fantastico di Puccini, Chini e Caramba”.
Si tratta di una esposizione multidisciplinare e di ampio respiro, un progetto ambizioso che intende ricostruire le vicende che hanno portatoil grande compositore toscano Giacomo Puccini a scegliere il genio scenografico di Galileo Chini per la realizzazione dell’allestimento e delle scenografie per la Turandot, andata in scena per la prima volta al Teatro alla Scala il 25 aprile 1926, diretta da Arturo Toscanini.
Il percorso espositivo – che occupa circa 1.000 metri quadri – si apre nella Sala dei Tessuti Antichi con una selezione di circa 120 oggetti della collezione Chini, proveniente dal Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze.
Il visitatore potrà ammirare tessuti, costumi e maschere teatrali, porcellane, strumenti musicali, sculture, armi e manufatti d’uso di produzione thailandese e cinese, – suddivisi per ambiti tipologici all’interno di grandi teche espositive – che sono stati continua fonte di ispirazione per l’Artista e sono diventati soggetti di suoi numerosi dipinti. L’allestimento di questa sala crea continui rimandi tra il manufatto e il dipinto offrendo al visitatore la possibilità di immergersi nell’Oriente vissuto dal pittore toscano.
L’esposizione prosegue al piano superiore con una sezione dedicata alle scenografie per la Turandot e al forte influsso che l’esperienza in Siam ebbe nell’evoluzione del percorso creativo e stilistico di Chini.
Accanto a opere provenienti da collezioni private, a reperti inediti e curiosi, campeggia la tela raffigurante La fede, parte del trittico La casa di Gothamo di proprietà della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti. Invece, la grande tela raffigurante la Festa dell’ultimo dell’anno a Bangkok, anch’essa appartenente alla Galleria, è oggetto di un’installazione multimediale che dialoga con una bellissima testa di dragone della Collezione Chini.
In questa sala sono esposti anche gli straordinari cinque bozzetti finali delle scenografie della Turandot provenienti dall’Archivio Storico Ricordi di Milano e altre due versioni di proprietà privata.
La terza e ultima sala mette finalmente in mostra, dopo decenni di oblio, gli straordinari costumi della protagonista dell’opera, corredati dalla meravigliosa corona realizzata dalla ditta Corbella di Milano nonché dalla parrucca e dallo spillone originali, anch’essi provenienti dal misterioso baule del grande soprano pratese Iva Pacetti.
La mostra è organizzata Fondazione Museo del Tessuto in collaborazione con il Sistema Museale dell’Ateneo fiorentino nel cui Museo di Antropologia e Etnologia è conservata una collezione di oltre 600 cimeli orientali riportati da Galileo Chini – grande interprete del Liberty italiano – al rientro dal suo viaggio in Siam nel 1913 e da lui personalmente donati nel 1950 al Museo fiorentino.
Si avvale anche della collaborazione dell’Archivio Storico Ricordi (Milano) – che custodisce un immenso patrimonio documentale sulla storia e sull’estetica dell’opera lirica nell’Ottocento e Novecento – e della Fondazione Giacomo Puccini (Lucca) creata proprio per promuovere e valorizzare il ricco patrimonio pucciniano.
A questi si aggiunge il contributo degli enti prestatori, tra cui il Museo Teatrale alla Scala e l’Archivio Storico Documentale Teatro alla Scala, le Gallerie degli Uffizi – Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, la sartoria Devalle di Torino, l’Archivio Corbella, la Società Belle Arti di Viareggio e numerosi prestatori privati.
“Con questa mostra – afferma Francesco Nicola Marini, Presidente della Fondazione Museo del Tessuto di Prato – il Museo del Tessuto restituisce le opere ritrovate alla pubblica fruizione, in un percorso di ampio respiro che ripercorre la genesi artistica e l’ambientazione orientale della Turandot e offre al visitatore un’esperienza culturale inedita e multidisciplinare”.
Marco Benvenuti, Presidente del Sistema Museale di Ateneo, Università degli Studi di Firenze sottolinea: “Questa iniziativa congiunta del Sistema Museale di Ateneo di Firenze e del Museo del Tessuto di Prato consente finalmente di far conoscere meglio al pubblico Galileo Chini. Auspico che questo evento possa segnare l’inizio di una ancor più ampia e profonda collaborazione tra i due Enti organizzatori”.
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Vademecum
TURANDOT E L’ORIENTE FANTASTICO DI PUCCINI, CHINI E CARAMBA
22 maggio – 21 novembre 2021
Museo del Tessuto
Via Puccetti 3 Prato
www.museodeltessuto.it/ facebook.com/museodeltessuto / twitter.com/museodeltessuto info@museodeltessuto.it
Ingresso: intero singolo: euro 10.00; ridotti euro 8.00; scuole: euro 4.00
Per gli orari di apertura consultare il sito web.