MILANO – Sarà esposto a partire dal 30 novembre al Museo Diocesano di Milano il dipinto di Antonio Campi (1524- 1587) raffigurante “Santa Caterina visitata in carcere dall’imperatrice Faustina”. L’opera è stata di recente sottoposta ad un accurato restauro presso Palazzo Creberg (Banco BPM Bergamo), della durata di cinque mesi, eseguito dalla restauratrice Delfina Fagnani-Sesti Restauri.
Il dipinto ritrae contemporaneamente due diversi episodi tratti dalla Legenda aurea di Jacopo da Varazze: la visita dell’imperatrice Faustina a santa Caterina d’Alessandria in carcere e quella degli angeli.
Si narra che la giovane Caterina affrontò l’imperatore Massenzio nel tentativo di convertirlo. Costui, non riuscendo da solo a replicare alle argomentazioni della santa, fece giungere ad Alessandria quindici filosofi, ma Caterina riuscì a convertirli. L’imperatore, adirato, la rinchiuse in carcere dove venne curata miracolosamente da figure angeliche. Un notte Faustina, moglie di Massenzio, accompagnata da Porfirio, capitano della guardia e dal suo seguito, andò a visitare la giovane in carcere. Qui, folgorati dalla visione degli angeli circondati da una luce sovrannaturale, tutti gli astanti si convertirono al cristianesimo.
L’opera si contraddistingue per l’innovativo gioco luministico che permette un lento svelarsi della struttura architettonica e induce lo sguardo a proseguire dal primo piano fino allo sfondo. In un’ambientazione notturna sono introdotte tre luci differenti: quella naturale (della luna), quella artificiale (della lampada e della torcia) e quella soprannaturale (degli angeli e della santa).
Per quel che concerne l’intervento di restauro “sono state eseguite, come di prassi, le preliminari indagini scientifiche, – spiega la restauratrice – dalle quali sono subito emersi dati molto interessanti riguardo la tecnica pittorica che Antonio Campi utilizza per realizzare questa grande opera: il tessuto di supporto con armatura a losanghe, il puntuale disegno d’impostazione, la tavolozza sorprendentemente ricca e varia. Dati che in seguito, durante le lunghe e ripetute fasi di pulitura del manto pittorico (l’ultimo restauro risale ad un secolo fa), hanno trovato riscontro diretto sia nel recupero generale di una cromia ancora fortemente cinquecentesca, che nella notevole modernità delle rese pittoriche di ogni singolo e preciso dettaglio che Antonio Campi ricerca ed esalta con determinata attenzione e un gioco divertito”.
Criticato aspramente dai contemporanei di Campi, tra cui Paolo Lomazzo (Rime, 1587) che dedicò all’opera addirittura un sonetto dal titolo “Contro un pittor moderno”, il dipinto venne invece apprezzato nel corso del Novecento tanto che, secondo il critico Roberto Longhi rappresentòun imprescindibile modello per Caravaggio il quale, proprio nel 1584 entrava nella bottega milanese di Simone Peterzano: “non troveresti una composizione, una macchina luminosa dalla quale Caravaggio mostri di aver tratto suo pro più che da questa del Campi, e per due volte: prima, giovanissimo, nella Vocazione di San Matteo, più tardi, anzi da ultimo, nella Decollazione del Battista a Malta”.
Vademecum
ANTONIO CAMPI. IL RESTAURO DELLA PALA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI A MILANO
Milano, Museo Diocesano Carlo Maria Martini (ingresso da piazza Sant’Eustorgio 3)
30 novembre 2018 – 13 gennaio 2019
Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 18. Chiuso lunedì (eccetto festivi)
La biglietteria chiude alle ore 17.30
Biglietto Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Intero: € 8,00; Ridotto e gruppi: € 6,00; Scuole e oratori: € 4,00
Biglietti cumulativi (Museo Diocesano, Museo della Basilica di Sant’Eustorgio, Cappella Portinari, Cimitero paleocristiano)
Intero: € 10,00; Ridotto e gruppi: € 8,00; Scuole e oratori: € 6,00
Informazioni: tel. 02.89420019; 02 89402671; info.biglietteria@museodiocesano.it