PRATO – Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato ospita la prima personale in un museo di Jacopo Benassi, dal titolo Vuoto.
Una mostra che ripercorre i 25 anni di lavoro del fotografo ligure attraverso alcune delle serie e dei progetti più significativi. Il titolo richiama la specifica sensazione dell’autore rispetto alla sua produzione, un desiderio di mettersi a nudo, tirando fuori da sé tutto, in un percorso di auto-esposizione pubblica.
L’attività di Benassi si sviluppa nell’ambito della cultura underground spezzina e si caratterizza per uno stile particolare fatto di mancanza di profondità di campo e flash; una fotografia cruda, vera, pur nella totale mancanza di luce reale: un atto forzato, un evento creato dall’artista in cui lo scatto perfetto non esiste.
I soggetti immortalati dal fotografo sono disparati, si va dai personaggi che abitano la cultura underground e musicale internazionale, a ritratti di modelle, attrici stilisti, per passare all’indagine sul corpo, alla statuaria antica, fino all’autoritratto, spesso legato al percorso performativo di Benassi.
In esposizione anche opere inedite legate all’interesse di Benassi per l’editoria e la produzione di libri; proprio da un lavoro editoriale in via di pubblicazione nasce la serie The Belt, progetto sul distretto industriale di Prato in collaborazione con l’Archivio Manteco, che oltre a essere esposto è stato protagonista delle affissioni pubbliche in città dal 31 agosto.
La scelta di anticipare la mostra con una campagna di affissioni, dedicata a Prato e le sue fabbriche, risponde all’interesse del museo ad uscire dalle sue mura e a cercare un rapporto più dinamico e diretto con la comunità cittadina.