ROMA – Sono finanziate da 1,5 milioni di euro, erogati dall’Accademia di Danimarca grazie alla Fondazione Carlsberg di Copenhagen (senza alcun onere di spesa a carico dell’amministrazione capitolina), le attività di scavo che riporteranno alla luce l’ultima parte del Foro di Cesare. Lo comunica in una nota il Comune di Roma.
Il progetto, presentato il 26 ottobre 2017, in occasione della visita a Roma di Sua Maestà la Regina di Danimarca, Margrethe II, rientra negli accordi stipulati in quello stesso anno tra la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e l’istituzione danese.
La convenzione, – spiega la nota – che ha una durata di tre anni, eventualmente rinnovabile, ha avviato nella fase preliminare la realizzazione di un programma di ricerche finalizzato alla conoscenza delle varie fasi del complesso e alla loro fruizione e prosegue ora con le attività propedeutiche all’ampliamento dell’area di scavo sul lato orientale, lungo Via dei Fori Imperiali.
Seguirà la fase operativa con la realizzazione dello scavo archeologico in cui saranno effettuate le indagini stratigrafiche, la numeratura e schedatura dei reperti, il rilevamento e la documentazione grafica e fotografica dei ritrovamenti e la esecuzione degli interventi di primo restauro su murature e materiali.
Al termine dello scavo sarà possibile apprezzare nella sua interezza il primo dei cinque Fori di età imperiale. Lo scavo, – conclude la nota – “finalizzato alla rimessa in luce e alla valorizzazione dell’area ancora sconosciuta del Foro di Cesare posta al di sotto di via dei Fori Imperiali, si innesta in un percorso di risistemazione dell’area promosso dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in accordo con il Parco Archeologico del Colosseo, e costituisce la prima tappa di un più articolato e complessivo disegno che mira alla creazione di un rapporto armonico tra l’antico e la città moderna, restituendo in tal modo leggibilità e continuità al racconto storico di cui la Roma contemporanea è il risultato”.