FIRENZE – Si è chiusa il 20 gennaio agli Uffizi la grande mostra dedicata al codice Leicester di Leonardo da Vinci, e già è possibile parlare di “Effetto Leonardo”. Facendo infatti un rapido raffronto con lo stesso periodo dello scorso anno è evidente l’incremento in termini di visite: 8 mila persone in più (per l’esattezza 7.817). Sono state in totale 383.987 le persone che, dal 29 ottobre 2018, giorno di apertura della mostra, hanno visitato gli Uffizi.
L’esposizione, a cura del direttore del Museo Galileo di Firenze Paolo Galluzzi, sostenuta dal contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, ha riportato in Italia, a distanza di decenni, il preziosissimo codice di Leonardo prestato eccezionalmente agli Uffizi nella sua interezza dal suo attuale proprietario, Bill Gates. E’ stato così possibile per quasi tre mesi ammirare le 72 pagine del manoscritto, dedicato all’acqua nello studio dei suoi molteplici aspetti di elemento naturale, che il grande artista e scienziato vergò tra il 1504 e il 1508.
“Gli Uffizi – commenta il direttore delle Gallerie Eike Schmidt – hanno riportato in Italia un tesoro di valore inestimabile che non vi tornava da svariati decenni. Di fatto, l’esposizione del Codex a Firenze ha aperto come primo grande evento a livello globale le celebrazioni per i cinquecento anni dalla morte del Genio di Vinci, che si tengono in tutto il mondo nel corso di questo anno”.
Aggiunge Paolo Gallozzi: “Oltre al positivo riscontro del numero dei visitatori – aggiunge il curatore Paolo Galluzzi – non si può non sottolineare anche l’impressionante attenzione riservata dai media di ogni angolo del mondo a questo evento: decine di troupe televisive e giornalisti sono venuti agli Uffizi per svelare e raccontare a lettori e spettatori di tutto il globo le meraviglie e la genialità del Leonardo scienziato”.
Il presidente della Fondazione Cr Firenze, Umberto Tombari, dichiara infine: “Siamo molto soddisfatti per l’enorme affluenza di pubblico che ha ottenuto la mostra perché premia l’alto valore scientifico dell’esposizione e conferma la validità della strategia che ha motivato il nostro sostegno a tale evento. Intendiamo infatti ampliare la collaborazione con istituzioni internazionali per realizzare progetti di ampio respiro che abbiano una ricaduta sul territorio e intensificare le occasioni per educare e formare le nuove generazioni usando i linguaggi a loro più congeniali quali quelli digitali. I pannelli fortemente innovativi, progettati e realizzati dal Museo Galileo, hanno infatti permesso ad un pubblico vasto ed eterogeneo di comprendere dei testi difficilmente decifrabili ed entrare così pienamente nello spirito della mostra”.