ROMA – Collocate nelle teche della sala Borromini della Biblioteca Vallicelliana di Roma, sono esposte le piccole opere “da camera” di tre artisti che da tempo affiancano alla loro produzione pittorica o scultorea la dimensione più intima e riflessiva del disegno, del taccuino e del diario.
L’originale mostra, dal titolo “Le ali della farfalla”, presenta appunto un nucleo di queste inedite e preziose opere di Marilù Eustachio, Monica Ferrando e Andrea Fogli. “Una magnifica festa per gli occhi e per la mente” – la definisce lo scrittore e critico d’arte, Roberto Gramiccia, nel suo testo di presentazione, letto all’opening dell’esposizione.
Si tratta di pagine di diari aperti, epifanie visive racchiuse in piccoli fogli di carta, ma anche omaggi ai maestri più cari, o rivisitazioni di figure e temi della tradizione figurativa, che in punta dei piedi, erranti, leggeri, con un battito d’ali, senza nostalgie, si inseriscono negli spazi della Biblioteca, che sotto la direzione di Paola Paesano, come sottolinea Gramiccia, rappresenta “un prezioso, sontuoso contenitore di tesori ma, dialetticamente, elabora e produce nuovi tesori, e la mostra ne è per l’appunto un esempio”.
Facendo riferimento al titolo Gramiccia evidenzia come una delle parole chiave di questa mostra sia “fragilità”. “La farfalla è lo splendido simbolo di questa fragilità ribelle che così bene, e in modo così prezioso, oggi questa mostra ci racconta” rammenta Gramiccia.
L’altra parola che è fulcro di questa esposizione è “disegno”. “Il disegno, così come le parole, sono venuti nel corso degli anni perdendo la loro importanza per vari motivi – sottolinea Gramiccia, aggiungendo – proporre una mostra di piccole opere da camera, di taccuini e diari percorsi da disegni è oggi un accadimento quasi rivoluzionario. Il fatto che queste opere siano custodite nelle teche di un’antica biblioteca rende ancora di più sediziosa e giacobina l’operazione”.
Infine, l’ultima parola che definisce l’essenza della mostra è “diario”. “Il diario per definizione – dichiara Gramiccia – raccoglie le impressioni che si registrano sulle pagine di un taccuino proprio per evitare che il tempo le disperda come foglie o fogli licenziati dal vento”.
Ecco allora che protagonisti di questa mostra sono i “Taccuini” di Marilù Eustachio, che l’artista ha cominciato a realizzare nel 1986 con disegni e brevi testi, citazioni di brani di letture amate; con gli studi ispirati alle opere di Tiepolo e Rembrandt; i disegni dedicati alle maschere, tra cui appare anche la testa del Battista tra le mani di Salomè e quella di Medusa del Perseo di Cellini; il ritratto di Matisse dalla serie “Trasmutazioni” del 2003 e un rosso merlettato “cuore tirolese”, omaggio alla sua terra natale. Di Monica Ferrando ci sono invece piccoli olii (autoritratti); un insieme di studi da Poussin a inchiostro sumi; alcuni disegni a punta d’oro e altri a grafite; alcuni acquerelli in cui si vedono vortici abitati da piccole figure; una serie di taccuini dove si sono depositati svariati pollini del visibile; un libro a pastelli che illustra, verso per verso, la prima Ecloga di Virgilio.
Infine Andrea Fogli presenta, in un percorso cronologico dagli inizi ad oggi, una serie di diari e opere su carta, tra cui una cartella di disegni ad inchiostro di figure femminili ispirate a una poesia di Baudelaire (1982); un libro di Paul Celan in cui ha realizzato dei piccoli acquerelli rossi sul testo delle poesie pìù amate (1993); gli omaggi a Rembrandt, Durer e Hokusai dal “Diario delle ombre” (2000-2006); diari-taccuino e diari-leporello aperti a fisarmonica, tutti manoscritti e illustrati (2005/2010); santini e cartoline sacre ridipinte a tempera realizzate nell’ultimo anno e appartenenti alla serie “Santini apocrifi” (2005/2018), trasformazioni di figure e temi della pittura religiosa.
“Le ali della farfalla alla fine sono piene di segni e di colori. E le farfalle, ne sono convinto, prima o poi usciranno dalle teche della Vallicelliana e voleranno libere nella nostra mente trovando rifugio nella nostra memoria. E sarà un buon giorno perché, a differenza di oggi, tutto ci sembrerà possibile” – conclude Gramiccia.
Foto di Giorgio Benni
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Vademecum
Biblioteca Vallicelliana, Piazza della Chiesa Nuova 18, Roma
Dal 14 novembre al 20 dicembre 2018
Orari: lunedì, martedì e venerdì dalle 8.15 alle 15,
mercoledì e giovedì dalle 8.15 alle 19.15