ROMA – Torna l’appuntamento con “Conversation Piece”, che giunge alla sua quarta edizione e che quest’anno vede protagonisti: Corinna Gosmaro (artista, CRT Italian Fellowship in Visual Arts presso l’American Academy in Rome), Philippe Rahm (architetto, borsista presso l’Accademia di Francia – Villa Medici nel 1999/2000 e attualmente residente a Roma) e Rolf Sachs (artista e designer svizzero, che ha da poco stabilito il proprio studio a Roma).
Sottotitolo dell’esposizione è La realtà è ciò che non scompare quando smetti di crederci, una citazione contenuta nel saggio Come costruire un universo che non cada a pezzi dopo due giorni (1978-1985) dello scrittore Philip K. Dick, che ribadisce una visione positivista del reale, ancorata alla concretezza degli oggetti. La natura della realtà è anche il nucleo della ricerca del filosofo Maurizio Ferraris e del suo Manifesto del nuovo realismo (2012), secondo cui la realtà – contraddicendo alcuni “dogmi” del postmodernismo – non sarebbe infinitamente manipolabile, segnando il ritorno della “verità” e dell’“oggettività” quali strumenti validi per la lettura del presente.
Curata da Marcello Smarrelli, la rassegna nasce da una serie di conversazioni con Philippe Rahm (Pully – Svizzera, 1967) e dalla sua ricerca tra architettura, arte e design. Le opere sono quasi tutte realizzate appositamente per la mostra e cercano di stabilire un dialogo, non solo tra di loro, ma anche con gli ambienti della Fondazione Memmo e con la città.
Rahm presenta Climatic Apparel, due capi d’abbigliamento unisex, due prototipi di quella che l’artista definisce “moda del Nuovo realismo” e che riflettono i principi del pensiero di Ferraris: la fiducia nella possibilità di poter incidere sul reale attraverso l’unione di tecnologie, studio dei materiali e formalizzazione estetica.
Corinna Gosmaro (Savigliano – Italia, 1987) sperimenta come il dato reale possa costituire il senso più profondo di un’opera d’arte attraverso l’installazione Aria calda. In un perimetro delimitato da un tappeto rosso sono esposte due tipologie di lavori: dipinti realizzati su filtri per l’aria e sculture prodotte con dei corrimani in ottone. Opere create attraverso il riscorso a oggetti d’uso comune, che si caratterizzano per la loro estrema concretezza e si muovono su un terreno liminare tra pittura, scultura e design.
Infine Rolf Sachs (Losanna – Svizzera, 1955) propone un intervento spiazzante e non privo d’ironia, con opere realizzate a partire da oggetti di uso quotidiano o elementi naturali, trasformati e riassemblati, capaci di manifestare lo spiccato interesse dell’artista per la componente manuale e la sperimentazione sui materiali.
La mostra prevede anche diverse attività collaterali. Mercoledì 15 gennaio 2020, alle ore 18.00, all’Istituto Svizzero di Roma l’artista Philippe Rahm e il filosofo Maurizio Ferraris si confronteranno proprio sui temi della mostra e dell’installazione di Rahm; previsti anche laboratori creativi rivolti ai bambini dai 4 agli 11 anni, il cui ricavato sarà interamente devoluto alla Fondazione Theodora Onlus.
Infine l’esposizione sarà accompagnata da una pubblicazione in uscita nel febbraio 2020.
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Vademecum
Conversation Piece | Part VI – La realtà è ciò che non scompare quando smetti di crederci
Fondazione Memmo, via Fontanella Borghese 56/b, 00186 Roma
Inaugurazione: martedì 14 gennaio 2020, ore 18.00
Apertura al pubblico: 15 gennaio 2020 – 22 marzo 2020
Orario: tutti i giorni dalle 11.00 alle 18.00 (martedì chiuso)
Ingresso libero
Informazioni: Benedetta Rivelli: +39 06 68136598 | info@fondazionememmo.it | www.fondazionememmo.it
LABORATORI DIDATTICI (4-11 anni):
domenica 26 gennaio e domenica 9 febbraio 2020, ore 16.00
solo su prenotazione scrivendo a Daphne Ilari (daphne.ilari@gmail.com)
Costo: 10€; il ricavato sarà interamente devoluto a Fondazione Theodora Onlus