ROMA – Con la mostra Reality: Optional. Miaz Brothers con i Maestri del XX Secolo, aperta alla fino al 26 maggio 2024 alla GAM, Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale, prendono avvio anche le celebrazioni del centenario dell’istituzione romana (1925-2025).
La rassegna, presentata dall’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, e dalla direttrice della Direzione Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina, Ilaria Miarelli Mariani, nasce dall’incontro tra i capolavori della Gam e il linguaggio artistico innovativo dei Miaz Brothers, ovvero i fratelli Roberto (1965) e Renato (1968), da anni impegnati sul tema della percezione e sulla relazione fra realtà e immaginazione.
Con circa 60 opere totali, i visitatori vengono immersi in un gioco di rimandi, omaggi e richiami, focalizzati sui meccanismi di percezione della realtà. I Miaz Brothers hanno reinterpretato i grandi maestri del XX secolo attraverso uno stile ritrattistico innovativo, in cui i soggetti originali appaiono fuori fuoco e sono appena riconoscibili nei tratti principali. Gli spettatori sono, quindi, invitati a interrogarsi sulla natura della verità e della percezione.
Esplorando la “post-verità” attraverso l’arte
Il tema della “post-verità” è centrale nel lavoro dei Miaz Brothers. Con il termine Post-truth si fa riferimento alla diffusione di notizie false che, nonostante la loro natura, vengono accettate come vere da un vasto pubblico che le valuta sulla base delle proprie emozioni e pregiudizi, senza dare credito a fatti e dati oggettivi.
Si tratta di un fenomeno che solleva importanti questioni sulla percezione e sull’affidabilità delle informazioni. Attraverso un percorso ventennale dedicato alla percezione e alla relazione tra realtà e immaginazione, i Miaz Brothers trasformano il linguaggio della manipolazione in arte. Le loro immagini, quindi, non sono mai predeterminate, non c’è una verità che deve essere rivelata, in modo che la realtà resti aperta e inafferrabile.
Un’esperienza immersiva e interattiva
L’esposizione si articola in quattro sezioni distinte. Ciascuna di esse offre una prospettiva inedita sulla relazione tra gli artisti contemporanei e i maestri del passato. Dalla reinterpretazione sfocata dei “vecchi maestri” al confronto con le opere dei “nuovi trend“, ogni sezione approfondisce il tema della percezione artistica.
Il percorso espositivo
Si comincia con Old Masters, in cui i due fratelli si rivolgono direttamente ai capolavori della storia dell’arte per rileggerli attraverso la tecnica della sfocatura che, mai come in questo caso, rappresenta il filtro ideale verso qualcosa lontano da loro e dall’attualità. In confronto/scontro con loro sono alcuni dei capolavori della collezione capitolina: da Giacomo Balla a Camillo Innocenti, da Auguste Rodin a Bruno Saetti e Adolf Wildt.
Si passa, poi, alla sezione Fake Duets, in cui alcuni ritratti femminili della collezione come il Ritratto di Annina Levi della Vida (1930-1940) di Giacomo Balla e la Ragazza alla finestra (1935) di Contardo Barbieri, scelti perché considerati più affini alla realtà pittorica dei due artisti, entrano in contatto con la loro maniera riproduttiva caratterizzata dall’uso dell’aerografo e dalla riproduzione fuori fuoco.
A seguire, nella terza sezione, Blurred Personalities, sono esposti una serie di ritratti in bianco e nero in cui i confini del volto sono deformati mentre altri presentano porzioni del viso cancellate tramite pittura bianca. Anche in questo caso le opere originali dei Miaz Brothers si affiancano alle fonti di ispirazione provenienti dal museo attraverso le opere di Renato Guttuso, Carlo Levi, Mario Sironi, Antonio Mancini e altri. E proprio di Antonio Mancini è presente in questa sezione il suggestivo e poco noto ritratto femminile del primo ventennio del XX secolo, Figura in giardino. La Spagnola, arrivato eccezionalmente per questo confronto con l’arte dei Miaz Brothers grazie alla collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni.
Dai maestri del passato a quelli più recenti. Nell’ultima sezione New Trends and Experiments, il gioco di ispirazione visuale si porta a un livello più ampio: nelle opere dei due fratelli artisti, appaiono figure femminili nude e sfocate, che ammirano di spalle alcuni capolavori dei grandi dell’arte contemporanea come Warhol, Hirst, Lichtenstein. A specchiarsi con loro altre opere della collezione Gam con maestri del ’900 come Giacomo Balla, Adolfo De Carolis, Filippo De Pisis, Ferruccio Ferrazzi, Mario Mafai, Giorgio Morandi, Luigi Spazzapan, a loro volta fonte di ispirazione per gli stessi artisti contemporanei evocati nei quadri dei Miaz Brothers.
Accessibilità e inclusione
Particolare attenzione è stata dedicata all’accessibilità. Un percorso dedicato è stato progettato per le persone con disabilità visiva, con disegni a rilievo, audiodescrizioni e traduzioni in braille. Visite tattili guidate da operatori specializzati sono disponibili gratuitamente, garantendo che l’esperienza artistica sia accessibile a tutti.