MILANO – Prenderà vita, non appena sarà possibile, alla Pinacoteca di Brera, un progetto dedicato alle persone con una storia di disagio psichico, che consentirà un approccio più emozionale rispetto alle opere d’arte. L’idea è quella di formare delle guide “speciali” che condurranno piccoli gruppi in visita tra le meraviglie del museo, offrendo al pubblico il loro sguardo inedito e una chiave di lettura delle opere diversa dal consueto.
Il progetto si chiama “Per la Mente, con il Colore”, ed è promosso da Amici di Brera e Club Itaca Milano, in collaborazione con UOC Psicologia Clinica ASST Santi Paolo e Carlo di Milano e Dipartimento di Scienze e della Salute.
Grazie al lavoro di Club Itaca (il centro per lo sviluppo dell’autonomia socio-lavorativa di persone con una storia di disagio psichico), sono state selezionate alcune persone, che qui non si chiamano pazienti ma soci, e con l’aiuto degli psicologi sono stati avviati degli incontri con l’ascolto dei sentimenti dei partecipanti rispetto ad alcune opere d’arte. Le storiche dell’arte di Amici di Brera hanno assegnato a ciascuna emozione emersa un’opera della Pinacoteca di Brera e sono state selezionate 6 tele capaci di coprire l’intero spettro emotivo dei soci di Club Itaca. Agli incontri è seguita una visita alla Pinacoteca dove sono state guardate e commentate assieme ai soci alcune delle tele selezionate: la Cena in Emmaus di Caravaggio, la Pieta di Giovanni Bellini, la Nascita della Vergine di Gaudenzio Ferrari, la Cucina di Vincenzo Campi, la Pala di San Bernardino di Piero della Francesca, la Strage degli innocenti di Bernardo Cavallino, il Portarolo di Giacomo Ceruti, il Bacio e Gli ultimi momenti del doge Marin Faliero di Francesco Hayez. Il progetto è continuato nonostante il Covid, attraverso l’uso di supporti informatici e l’utilizzo di una piattaforma per videoconferenze.
“Ci auguriamo che, non appena la situazione lo consentirà – ha affermato Carlo Orsi, Presidente degli Amici di Brera – questi percorsi di visita diventino un appuntamento istituzionale e a cadenza regolare per la Pinacoteca di Brera”. “L’arte ha anche una responsabilità educativa e sociale – ha sottolineato ancora Orsi – e rappresenta un linguaggio universale capace di penetrare qualsiasi barriera. Il progetto rappresenta una possibilità concreta di integrazione sociale e di realizzazione professionale per i Soci di Club Itaca in cui noi crediamo molto”.
Il progetto – ha aggiunto Ughetta Radice Fossati, Fondatrice e segretario generale di Progetto Itaca – “permetterà di realizzare uno degli obbiettivi di Club Itaca: il reinserimento lavorativo. Attraverso l’arte abbiamo inteso superare lo stigma e il pregiudizio che circondano, ancor oggi, chi soffre di disturbi della salute mentale e affermare la nostra visione e missione. I capolavori dei grandi maestri ci accompagneranno in questa nuova avventura. E’ nostra intenzione replicare il progetto in tutte le sedi in Italia”.