ROMA – Entra in vigore da lunedì 15 marzo il Decreto Legge esaminato oggi in Consiglio dei ministri. Dal 15 marzo al 6 aprile entrano in zona arancione tutte le regioni attualmente ‘gialle’. Chiudono dunque nuovamente musei e i luoghi della cultura. Sia in zona arancione che in zona rossa, restano aperte biblioteche (servizi offerti su prenotazione) e archivi e librerie, fermo restando il rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemica. Restano sospesi gli spettacoli dal vivo con presenza di pubblico. Slitta almeno al 7 aprile la riapertura di cinema e teatri, nelle regioni a basso rischio, e la possibilità per i musei di aprire anche nei weekend su prenotazione dal 27 marzo in poi.
Sul Decreto si legge “dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e nella giornata del 6 aprile 2021, nelle Regioni i cui territori si collocano in zona gialla ai sensi dell’articolo 1, comma 16-septies, lettera d), del decreto legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, si applicano le misure stabilite dai provvedimenti di cui all’articolo 2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, per la zona arancione di cui all’articolo 1, comma 16-septies, lettera b), del decreto-legge n. 33 del 2020”.
Dal 3 al 5 aprile, per Pasqua, tutta Italia sarà zona rossa come nelle festività natalizie, fatta eccezione per le zone bianche.
Passsano in area rossa Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento, che si aggiungono a Campania e Molise. Tutte le altre Regioni saranno arancioni per gli effetti del decreto, che annulla il giallo per tutta la sua durata. Resta in bilico la Basilica sulla quale è in corso una verifica dei dati da parte del ministero, mentre la Sardegna resta in area bianca.