MILANO – Il coronavirus non ha lasciato scampo al grande fotografo Giovanni Castel, che è morto nel pomeriggio del 13 marzo a Milano, dopo il ricovero all’ospedale in Fiera a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute.
“Il Covid ci ha strappato anche Giovanni Gastel. – Ha commentato il ministro della cultura, Dario Franceschini – La fotografia italiana perde un grande protagonista amato e stimato in tutto il modo. Un artista originale, garbato e dal profondo senso estetico che con i suoi scatti ha saputo ritrarre e cogliere l’intimità dei grandi personaggi della moda e della cultura internazionale. Solo qualche mese fa ho avuto l’onore di visitare insieme a lui la sua ultima bellissima mostra al MAXXI che ha documentato una parte importante del suo lavoro d’artista in oltre quarant’anni di attività. Ci mancheranno la sua arte e la sua intelligenza”.
Gastel aveva 65 anni. Ultimo di sette figli, era nato a Milano il 27 dicembre 1955 da Giuseppe Gastel e Ida Visconti di Modrone. Nipote del regista Luchino Visconti, aveva iniziato la sua carriera di fotografo in un seminterrato a Milano verso la fine degli anni ’70. Tra il 1975-76 aveva lavorato per la prestigiosa casa d’aste londinese Christie’s, mettendo in pratica ciò che aveva appreso negli anni del suo apprendistato.
Negli anni ’80 arriva la grande svolta quando incontra Carla Ghiglieri, che diventa il suo agente e lo avvicina al mondo della moda. Dopo la pubblicazione della sua prima natura morta sulla rivista italiana “Annabella”, nel 1982, inizia a collaborare con “Vogue Italia”. Poi, grazie all’incontro con Flavio Lucchini, direttore di Edimoda, e Gisella Borioli, inizia anche la collaborazione con “Mondo Uomo e Donna”.
La carriera esplode però tra gli anni 80 e i ’90, durante i quali Gastel dà vita a una serie di campagne pubblicitarie per le più prestigiose case di moda italiane tra cui Versace, Missoni, Tod’s, Trussardi, Krizia, Ferragamo e molte altre. Il successo lo porta anche a Parigi e negli anni ’90 lavora per marchi come Dior, Nina Ricci, Guerlain – nonché nel Regno Unito e in Spagna.
La consacrazione artistica arriva nel 1997, quando la Triennale di Milano gli dedica una personale curata dal grande critico d’arte, Germano Celant.
Negli anni duemila Gastel sviluppa un particolare interesse verso il ritratto. Celebri quelli a personalità come Barack Obama, Ettore Sottsass, Roberto Bolle, Marco Pannella, Johnny Depp ma anche Fiorello e Pino Daniele. Tra i suoi ultimi lavori le immagini per la campagna pubblicitaria della stilista Chiara Boni con Malika Ayane.
Il suo lavoro culmina in una mostra al Museo Maxxi di Roma nel 2020 con una selezione di 200 ritratti che ritraggono volti di persone del mondo della cultura, del design, dell’arte, della moda, della musica, dello spettacolo e della politica, che lo stesso Gastel ha incontrato durante i suoi 40 anni di carriera.
Su Twitter Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione Maxxi, ha scritto: “Con grande tristezza salutiamo Giovanni Gastel, molto più di un amico, un Maestro della fotografia che per anni ci ha conquistato con la sua arte e la sua gentilezza. Oggi con lui se ne va un pezzo del MAXXI”.
“Ci ha lasciato uno dei grandi maestri della fotografia del nostro tempo, un artista che lavorava con la luce e lo sguardo per dare corpo all’eleganza dell’immagine, specchio del suo gusto e del suo modo di interpretare la realtà”. – Ha affermato l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno, alla notizia della morte di Gastel – “Abbiamo avuto la fortuna di poter raccontare quarant’anni della sua carriera nella mostra che abbiamo realizzato nel 2016 a Palazzo della Ragione, un progetto che ha consentito a tutti di ammirare il suo talento straordinario applicato alla moda, al design, all’arte, al costume. Un interprete eccezionale degli anni che ha vissuto, un testimone straordinario della contemporaneità, che grazie alle sue fotografie continuerà a raccontarci di se stesso e dei tempi che abbiamo condiviso”.