VENEZIA – Sabato 12 novembre alle ore 11.00, presso le Gallerie dell’Accademia di Venezia, sarà presentato al pubblico, dopo il restauro a cui è stato sottoposto, un dipinto su tavola di grande pregio artistico, risalente alla fine del Quattrocento e conservato in una collezione privata veneziana.
Si tratta di un’opera esposta l’ultima volta nel 1961 in occasione della mostra mantovana dedicata ad Andrea Mantegna. Il dipinto all’epoca era stato attribuito a Francesco Bonsignori, pittore veronese di stretta osservanza mantegnesca; l’attribuzione a Bonsignori sarebbe poi stata scalzata da quella, prevalente negli studi più recenti, a Girolamo Mocetto. Oggi dopo gli interventi di restauro che hanno offerto la possibilità di una nuova lettura stilistica, l’opera viene riattribuita al pittore trevigiano Pier Maria Pennacchi.
L’intervento conservativo, condotto da Claudia Vittori e diretto da Roberta Battaglia in qualità di funzionario dell’allora Soprintendenza speciale per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda Lagunare, ha reso possibile anche la comprensione dell’assetto originario della pala, e la sua parziale restituzione. Nata come grande pala a superficie unica a destinazione ecclesiastica, raffigurante la Madonna con il Bambino in trono tra san Giovanni Battista, santo vescovo, santa Lucia , san Giovanni Evangelista e donatore, la tavola è stata pesantemente trasformata nel corso del Settecento probabilmente a seguito di un grave danno dovuto a cause non precisabili. Sezionata in tre pannelli, rimontati a forma di trittico, è stata ricoperta da una spessa ridipintura scura intesa ad occultare le parti figurate risultate frammentarie.
Si è ritenuto dunque che l’importanza del recupero conseguito dal restauro e l’interesse della proposta attributiva meritassero la presentazione del lavoro entro il percorso della collezione permanente delle Gallerie dell’Accademia. Il dipinto sarà esposto accanto a un’opera firmata da Pennacchi, la Madonna col bambino tra i santi Giovanni Battista e Andrea gentilmente concessa in prestito dai Musei civici di Treviso, che, seppure appartenente ad una fase più avanzata della sua produzione, offre riscontri puntuali a supporto di tale proposta attributiva.
La mostra è corredata da apparati didattici relativi all’intervento di restauro e da un volume di Roberta Battaglia. Nel testo oltre agli aspetti tecnici legati all’intervento di restauro, viene ricostruita la vicenda collezionistica del dipinto. Si discute inoltre la complessa questione della sua originaria destinazione ecclesiastica, si argomenta la proposta attributiva supportandola con il riesame del piccolo nucleo di opere firmate da Pier Maria Pennacchi, nel tentativo di definire un percorso artistico coerente e unitario.