ROMA – Da venerdì 7 maggio 2021, dopo quattro anni di scavi, apre al pubblico la Scatola archeologica della Domus Aventino. Si tratta di un progetto articolato, unico nel suo genere, che coniuga archeologia, architettura e tecnologia, dando vita al primo sito museale all’interno di un complesso residenziale.
Tutto ha inizio nel 2014 con gli scavi per il consolidamento antisismico dell’immobile, iniziati da Bnp Paribas Real Estate, sotto la direzione della Soprintendenza speciale di Roma, che hanno consentito riportare alla luce importantissimi ritrovamenti come mosaici, strutture e materiali che dall’VIII secolo avanti Cristo arrivano al III dopo Cristo.
Dai primi terrazzamenti nel banco di tufo si è svelata una sontuosa dimora che, dall’età tardo repubblicana a quella medio imperiale, ha subito continue trasformazioni.
Oggi è pronto un percorso straordinario dove vengono presentati i reperti così come sono stati ritrovati. Il tutto arricchito di un racconto con un allestimento multimediale curato da Piero Angela e Paco Lanciano, che si avvale di video mapping e proiezioni.
Le visite
Le visite alla Scatola archeologica della Domus Aventino, curate da Cooperativa archeologia, avranno una durata di 60 minuti circa e saranno realizzate in italiano il primo e il terzo venerdi’ del mese. Per rispettare le direttive per il distanziamento e la tutela della salute, le visite saranno per gruppi di 6 persone, attraverso un percorso accessibile ai disabili motori con minime limitazioni. Prenotando un intero turno per 6 persone sara’ possibile organizzare visite in inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo, cinese e giapponese.
I biglietti avranno un costo di 11 euro per il pubblico adulto, di 8 euro per i visitatori dai 12 ai 17 anni e per i cittadini dell’Unione europea dai 18 ai 25 anni, l’accesso e’ gratuito per i bambini sotto i 12 anni e i disabili con accompagnatore. Prenotazione e acquisto dei biglietti saranno esclusivamente online sul sito internet: