MILANO – Tutto pronto per il taglio del nastro della XXII Triennale di Milano che aprirà al pubblico domani primo marzo. L’Esposizione Internazionale rappresenta un’importante occasione per riflettere su come il design stia cambiando, arrivando a toccare tutti gli ambiti delle nostre vite, e sul contributo che può offrire allo sviluppo della società contemporanea.
Nel corso della presentazione, che si è tenuta a Milano il 27 febbraio, il presidente della Triennale di Milano Stefano Boeri ha posto un importante interrogativo: “come possiamo restituire alla sfera naturale quanto in questi secoli, e in particolare negli ultimi decenni, le è stato sottratto?”. Boeri ha spiegato che con questa edizione la Triennale intende ribadire la propria volontà di “riprendere la tradizione di questa manifestazione connettendola ad alcuni dei grandi temi della nostra contemporaneità, aprendo la riflessione non solo alla comunità internazionale del design e dell’architettura, ma anche a tutti i cittadini che nei prossimi mesi verranno a vistarla”.
Come si evince dal titolo, questa edizione tratterà un tema di ricerca ampio, ma quanto mai attuale, sottolineando l’importanza dell’idea di “design ricostituente”, e presentando esempi di design “in grado di riparare e di ricostruire i legami della nostra specie con i complessi sistemi del mondo intorno a noi e dentro di noi”.
Il team curatoriale, guidato da Paola Antonelli e operativo tra Milano e New York, presenterà una selezione di approcci al design con l’obiettivo di incoraggiare una lettura sfaccettata e inclusiva dei problemi che minacciano l’esistenza collettiva, di far crescere la gratitudine e il rispetto verso i sistemi in cui gli individui vivono e operano, favorendo una prospettiva che guardi oltre le prossime poche, future generazioni.
A supportare il team curatoriale ci sarà un Comitato scientifico di studiosi e professionisti, composto da composto da: Adam Bly, Rania Ghosn, Alexandra Daisy Ginsberg, Gabriella Gómez- Mont, Jamer Hunt, Sarah Ichioka, Koyo Kouoh, Stefano Micelli, e Maholo Uchida.
All’inaugurazione di oggi 28 febbraio ha preso parte anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, al Palazzo dell’arte di Milano, è stato accolto dal sindaco di Milano Giuseppe Sala, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il prefetto Renato Saccone. Ad attenderlo per il taglio del nastro anche il presidente della Triennale Stefano Boeri e il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli. Il capo dello Stato ha visitato la mostra accompagnato dalla curatrice Paola Antonelli, senior curator del Dipartimento di architettura e design e direttrice el Dipartimento di ricerca e sviluppo al Museum of Modern art di New York. Con loro, anche il segratario del Bie Vicente Loscertales. Il Presidente ha inoltre partecipato alla cerimonia di consegna dei Bee awards. Sono stati quelli di Australia, Austria e Russia i contributi più “meritevoli” selezionati dalla giuria. I tre premi (l’Ape d’oro, l’Ape nera e l’Ape di cera) sono stati realizzati da tre designer italiane, rispettivamente Chiara Vigo, Oli Bonzanigo e Bona Calvi.
La seconda edizione del nuovo corso della Triennale di Milano, giunta dopo una lunga interruzione alla XXII – ha detto il ministro Bonisoli – “è una grande soddisfazione per il nostro Paese, in particolare per Milano, perché stiamo rimettendo in moto una macchina, quella delle Triennali, che si era interrotta per 20 anni”. “Quando c`è stata la 21esima nel 2016 non era affatto scontato che ce ne sarebbe stata un`altra dopo tre anni – ha continuato – Stiamo parlando di una Triennale di livello internazionale e dunque è uno stimolo ancora maggiore per offrirsi al mondo con un livello di progettualità, estetica e pensiero elevato”. “Oggi – ha concluso – siamo veramente contenti perché il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ci ha fatto l`onore di venire qui a celebrarla e non era affatto scontato quindi siamo doppiamente contenti”.
L’Esposizione resterà aperta fino al primo settembre 2019.