REGGIO EMILIA – Durante i lavori di riqualificazione di piazza Gioberti, nel centro storico di Reggio Emilia, legati al progetto “Ducato Estense”, finanziato dal Mibac, è stato rinvenuto un tratto di circa tre metri della via Emilia romana. Si tratta di un altro segmento della via consolare voluta da Marco Emilio Lepido nel 187 a.C. che toccava i centri nevralgici della Regio VIII coincidente con l’attuale Emilia Romagna.
Il tracciato venuto alla luce è costituito da un piano in ciottoli fluviali squadrati disposti a una quota maggiore verso il centro della strada, che come spiega la Soprintendenza, “consentiva l’istantaneo deflusso laterale delle acque piovane e degli scarichi”.
La strada, rimasta probabilmente in superficie fino al termine dell’Impero romano, si ridusse nel tempo come via carrabile per essere occupata da strutture e affiancata da attività artigianali, tra cui quelle metallurgiche.
In seguito la strada venne definitivamente sepolta da sedimenti fluviali.
I lavori archeologici si svolgono sotto la direzione scientifica dell’archeologa della Soprintendenza Annalisa Capurso e sono eseguiti in piazza Gioberti dalla ditta GEA (dottori Cecilia Pedrelli, Nicola Cassone, Gloria Saccò) e in piazza Roversi dalla ditta Archeosistemi (dott.sa Anna Losi), con la consulenza del geoarcheologo, prof. Mauro Cremaschi.