FIRENZE – Luca Pignatelli torna a Firenze, al Museo Bardini, con una mostra dal titolo Senza Data, a cura di Sergio Risaliti, direttore artistico del Museo Novecento.
L’esposizione, aperta al pubblico dal 26 gennaio,metterà in dialogo le opere di Pignatelli con le collezioni di arte del museo Stefano Bardini, noto per la peculiare messa in scena della collezione antiquaria appartenuta al grande mercante e collezionista fiorentino tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Uno spazio ricco di fascino, che conserva numerosi capolavori di epoche diverse, tra cui due opere di Donatello, la Madonna della mela e la Madonna dei Cordaie, e l’Atlante di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino. Altra nota caratteristica di questo singolare ambiente è il colore denominato “blu Bardini” che fa da sfondo ai manufatti, un tono di colore individuato dal collezionista fiorentino nei suo viaggi in Russia, un nobile e caldo ‘monocromo’ che in seguito si è imposto nell’interior design dei musei e nelle gallerie private.
“Il museo Bardini è uno dei luoghi culturali che l’amministrazione intende valorizzare – afferma il Sindaco di Firenze, Dario Nardella -, spazio eletto negli ultimi anni a grandi retrospettive come quelle di Currin e Brown. È quindi un piacere ritrovare proprio qui le opere di Luca Pignatelli, che già nel 2015 aveva esposto a Firenze, con una riflessione sul tempo e con grande sperimentazione di materiali, accanto a un allestimento originale pensato proprio per le sale del museo. Valorizzazione dell’antico e del presente con la commistione del contemporaneo e del futuro, ecco una delle nostre principali linee guida che vuole condurre Firenze e i suoi luoghi storici, artistici e culturali appieno nel terzo millennio”.
Nelle sale del Bardini saranno esposti una serie di lavori di Pignatelli realizzati su telone ferroviario, legno, carta e lamiera, assieme a grandi dipinti realizzati su tappeti persiani di inizio novecento. Queste ultime produzioni dell’artista saranno coerentemente associati alla vasta e rilevante collezione di tappeti del Museo stesso dal ‘400 ad oggi, compreso un manufatto tessile di oltre sette metri utilizzato in occasione della visita di Hitler a Firenze nel 1938. Una nuova serie di lavori su carta verranno altresì esposti con un allestimento site-specific che coinvolgerà le cornici e gli arredi presenti nella collezione del Museo.
Spiega Pignatelli: “La mia ricerca degli ultimi anni è un ripensare che cos’è il tempo rispetto all’immagine, ai quadri. Io credo che oggi sia importante collocare l’immagine al centro di una riflessione sulla memoria e il museo Bardini è un simbolo nel mondo di cosa significhi una raccolta capace di rappresentare una stratificazione di tempi ma anche di culture. Con questa mostra vorrei rispondere alla domanda: cosa sta di fronte a un’immagine? Per me si tratta di un tempo plurale, un montaggio di temporaneità, sfalsate e quindi differenti”.
“Con le opere di Luca Pignatelli – sottolinea Sergio Risaliti – accade che tempo storico e tempo dell’arte risorgono allo sguardo come tempo presente, una stratificazione di memorie che lasciano emergere un sentimento di eternità incolmabile che tuttavia si riproduce ogni volta con l’apparizione-appropriazione di forme e proporzioni classiche: una statua intera, un busto, un’architettura, un frammento Il Museo Bardini è il luogo ideale per questo tipo di rivelazione che è esperienza di bellezza e di temporalità allo stesso tempo, nello stesso momento. E questa mostra è anche un passo avanti nella ridefinizione dell’identità e funzione del Museo Novecento, dislocato oltre la sua sede originale”.
La mostra, visitabile fino al 25 marzo 2019, è promossa dal Comune di Firenze, organizzata da MUS.E e in collaborazione con la Galleria Poggiali di Firenze.
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Vademecum
Luca Pignatelli
Senza Data
Firenze, Museo Bardini
Via dei Renai, 37 50125 Firenze
26 gennaio-25 marzo 2019
Orari
h 11.00-17.00. Ultimo ingresso ore 16.15. Chiuso il martedì, mercoledì e giovedì.
Biglietti
€ 7,00 Intero, € 5,50 ridotto (18-25 anni).
Sconti e Convenzioni
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