ROMA – Sarà visitabile gratuitamente, a partire da sabato 8 aprile e per tutti i fine settimana, escluso quello di Pasqua, il sito archeologico della Drugstore Gallery sulla Portuense a Roma, appena aperto al pubblico. Si tratta di un locale, appunto in via Portuense 317, che al di sotto di un edificio degli anni 60 custodisce cinque ambienti sepolcrali romani, risalenti a un periodo che va dal I sec. d.C. al IV sec. d.C.
Splendide decorazioni ornano questo sito, affreschi, mosaici, stucchi, una volta a botte con motivi floreali e poi ancora decorazioni di stucco a forma di conchiglia. Il sito è frutto di anni di scavi, in realtà infatti la prima scoperta, risale al 1966. Negli anni ottanta si era proceduto con lo scavo archeologico, con il consolidamento e restauro delle strutture, con il recupero dell’area monumentale per la pubblica fruizione. Le attività sono state condotte attraverso fondi della Soprintendenza. Dapprima era stato riportato alla luce un primo ambiente, poi nel 1983 sono stati individuati altri quattro edifici sepolcrali, in parte ricavati nel tufo ed in parte costruiti in muratura, che con il primo oggi formano l’attuale complesso. Negli anni il luogo era stato condannato alle destinazioni più disparate.
Le tombe che sono state rinvenute sono di individui appartenenti a un ceto medio e basso, legati specie al Transtiberim, XIV Regio Augustea abitata per lo più da artigiani e commercianti per la maggior parte liberti, fra cui un elevato numero di stranieri, ma anche da barcaioli, scaricatori di porto, pescivendoli, mugnai che traevano il loro sostentamento dalle attività legate al fiume. In particolare, il pezzo più antico è una sepoltura risalente a un periodo tra il 3700 e il 2300 a.C., di un giovane guerriero ritrovato alla Muratella, qui accolto in una teca di vetro insieme alla zolla che raccoglieva le sue armi, delle quali si conservano le punte delle frecce allineate accanto alla salma. Accanto ai reperti sorge inoltre un vasto impianto termale, individuato durante i lavori terminati nel 2015.
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