BOLOGNA – Dal 7 al 9 maggio, torna a Bologna Art City. L’emergenza pandemica ancora in corso e la decisione di BolognaFiere di puntare direttamente al 2022 per Arte Fiera, hanno fatto sì che quest’anno la rassegna si spostasse in avanti di alcuni mesi rispetto alla consueta collocazione in gennaio, proponendosi come appuntamento primaverile.
Art City 2021 si svolgerà, infatti, nell’ambito di Bologna Estate, aprendone il programma delle iniziative, fermo restando il rispetto delle condizioni di sicurezza dettate dallo stato dell’emergenza Covid-19.
“Assieme all’Istituzione Bologna Musei abbiamo deciso di proporre l’edizione 2021 di ART CITY nel mese di maggio” – spiega l’assessore alla Cultura e Promozione della Città Matteo Lepore. – “Si tratta di date differenti rispetto al periodo delle precedenti edizioni, periodo che permetterà di realizzare tre giorni di mostre e iniziative nel pieno rispetto delle norme sanitarie per il contrasto alla pandemia. Vogliamo rilanciare l’arte e la cultura di Bologna attraverso una delle manifestazioni più amate della città, una kermesse che entra a fare parte del cartellone di ‘Bologna Estate 2021’ che, di fatto, aprirà ai tanti appuntamenti estivi. Questo nostro coraggio corrisponde all’ottimismo della volontà ed è allo stesso tempo un messaggio di speranza ai bolognesi. Teniamo duro ancora per aprile, rispettiamo le limitazioni e, naturalmente, se a inizio maggio dovesse ancora esserci la zona rossa le date slitteranno in avanti”.
“L’edizione 2021 di ART CITY – aggiunge il direttore artistico Lorenzo Balbi – segna un cambio radicale: insieme al periodo dell’anno diverso dal solito e a una modalità di partecipazione che dovrà confrontarsi per la prima volta con le procedure anti Covid-19, si aggiunge un’immagine coordinata completamente rinnovata. ART CITY 2021 si avvale di una guida d’eccezione, un personaggio capace di condurre il pubblico alla scoperta di una città diversa – la città dell’arte contemporanea – che proprio grazie ad ART CITY appare con evidenza una volta all’anno nei luoghi più diversi e inusuali, rintracciabili seguendo le stelle e componendo un proprio viaggio-visita”.
“I musei civici si prendono cura di Bologna. – Sottolinea il presidente dell’Istituzione Bologna Musei Roberto Grandi – Ancora una volta riapriremo tutte le nostre sale il primo giorno utile e per rendere speciale la riapertura la arricchiamo con una edizione fuori stagione di ART CITY, che si prende cura degli artisti, degli spazi espositivi e degli angoli della città meno scontati. Una edizione che sorprende, emoziona, ricca di creatività, diversa e innovata rispetto alle precedenti che accompagna i bolognesi e i turisti in un cammino di riappropriazione del piacere e gusto di riavvicinarsi all’arte in presenza e totale sicurezza”.
I luoghi
La manifestazione sarà costruita come una grande visita della “città che non c’è”: una Bologna insolita, vista attraverso la lente trasformatrice dei linguaggi contemporanei.
Spazi pubblici e privati anche molto differenti, dal Teatro Storico di Villa Aldrovandi-Mazzacorati all’Ex GAM, dal Cimitero della Certosa alle Serre dei Giardini Margherita, fino al suggestivo Rifugio antiaereo di Villa Revedin – Seminario Arcivescovile, oltre a musei, gallerie e spazi espositivi non-profit, saranno messi in relazione in modo nuovo grazie alla progettualità affidata ai curatori di ogni intervento.
Veri e propri distretti dell’arte si realizzeranno in alcune aree, ad esempio in zona Fiera, con iniziative all’Ex GAM, al Padiglione de l’Esprit Nouveau e nei dintorni della stessa Fiera, oppure a San Lazzaro di Savena con Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, KAPPA-NöUN e 10 Lines.
La proposta artistica
Con una attenzione alla scena italiana, Art City 2021 spazierà tra più media: video, installazioni, performance, disegni, opere radiofoniche e sonore, allestimenti site-specific trasformano il tessuto spaziale bolognese.
Se il progetto speciale si apre all’internazionalità con l’installazione ambientale dell’artista tedesco Gregor Schneider (Rheydt, 1969) all’Ex GAM, sostenuta dal Main Partner Gruppo Hera, il main program offre una selezione di progetti di artisti italiani, giovani, mid-career e affermati, attraversando più generazioni. Si va dalla giovanissima Beatrice Favaretto (Venezia, 1992) a Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) a Palazzo Boncompagni, passando per Annamaria Ajmone (Lodi, 1981) & Felicity Mangan (Geelong Australia, 1978) al Cimitero Monumentale della Certosa, Carola Bonfili (Roma, 1981) nel Rifugio antiaereo di Villa Revedin – Seminario Arcivescovile, Giorgio Andreotta Calò (Venezia, 1979) al LabOratorio degli Angeli, Matteo Nasini (Roma, 1976) in live streaming su Radioimmaginaria, Riccardo Baruzzi (Lugo, Ravenna, 1976) al Teatro Storico di Villa Aldrovandi-Mazzacorati, Chiara Camoni (Piacenza, 1974) a Palazzo Bentivoglio, Margherita Morgantin (Venezia, 1971) agli Orti Comunali – Boschetto Lungo Reno, Sabrina Mezzaqui (Bologna, 1964) all’Oratorio di San Filippo Neri, Alessandro Pessoli (Cervia, 1963) presso Alchemilla a Palazzo Vizzani, Stefano Arienti (Asola, Mantova, 1961), sostenuto da Arte Fiera-BolognaFiere, in Piazza Costituzione, Norma Jeane (Los Angeles, 1962) alle Serre dei Giardini Margherita. Unico main project dedicato a un artista storico è quello su Vincenzo Agnetti al Padiglione de l’Esprit Nouveau, sostenuto da Banca di Bologna, con al centro la sua opera NEG.
La nuova identità visiva
Fa riferimento al concetto di “città che non c’è” la nuova identità visiva che accompagna Art City 2021, dal logo alle diverse declinazioni dei materiali informativi, editoriali e promozionali. L’ideazione e lo sviluppo sono stati affidati a Filippo Tappi (direttore artistico) e Marco Casella (visual and design) che sono partiti dal personaggio di Peter Pan, non tanto quello disneyano quanto l’originale creato da James Matthew Barrie nel 1902: non un eterno bambino, ma un ibrido tra un uccello e un essere umano, in perenne e immobile transizione di identità. Altro riferimento della nuova immagine è il symbolon dell’antica Grecia, un mezzo di riconoscimento ottenuto spezzando in due parti un oggetto, per suggellare un accordo: una volta fatte ricombaciare le due metà i possessori erano certi della validità della transazione e della loro identità.
Il pubblico. Nuovi modelli di fruizione
La rassegna si rivolgerà principalmente al pubblico di prossimità. L’obiettivo è coinvolgere i bolognesi e nell’ottica del coinvolgimento e dell’accessibilità, rimane confermata nel 2021 la gratuità di accesso per il main program.
Nel pieno rispetto delle prescrizioni in vigore al momento in cui si realizzeranno le iniziative previste dal programma, ogni partecipante potrà costruire la propria visita su misura alla città trasfigurata dall’arte contemporanea: un sistema centralizzato di prenotazione (telefonico e on line) consentirà di riservare l’accesso alle diverse sedi del main program in giornate e fasce orarie precise, con ingresso per slot numerici in base alla capienza degli spazi, in sicurezza. Alcune iniziative, in particolare le performance, prevederanno una partecipazione molto mirata, anche per singolo spettatore. Rimangono confermate le misure precauzionali previste e già adottate da quando è iniziata l’emergenza Covid-19.
La guida
Per l’edizione 2021, Art City propone un nuovo modello editoriale, una vera guida da portare con sé. Il libretto, a cura di Lorenzo Balbi, Caterina Molteni e Sabrina Samorì, sarà bilingue italiano/inglese e conterrà i testi critici relativi al progetto speciale e ai main projects degli artisti di questa nona edizione, con una descrizione degli spazi che accoglieranno i loro progetti, oltre alle immagini di ciascun intervento; inoltre alcune pagine conterranno lo stradario di Bologna con l’indicazione delle sedi espositive.
Il programma completo di Art City sarà pubblicato in prossimità della rassegna sul sito artcity.bologna.it.
Vademecum
ART CITY Bologna 2021 è promosso da:
Comune di Bologna nell’ambito di Bologna Estate
Periodo:
7 – 8 – 9 maggio 2021
artcity.bologna.it