BASILEA – La Fondation Beyeler di Basilea espone per la prima volta riuniti i Modena Paintings, otto quadri di grande formato che Basquiat dipinse nel 1982 nella città italiana di Modena per un’esposizione concordata che alla fine, però, non si tenne.
La prima mostra di SAMO©/Basquiat a Modena
Era il 1981 quando Basquiat tenne la sua primissima mostra personale alla Galleria d’Arte Emilio Mazzoli di Modena, ancora sotto il suo nome d’arte SAMO©, la tag scritta con bombolette spray su vagoni della metropolitana e muri di New York che risaliva alla collaborazione con il graffitista Al Diaz.
Pochi mesi prima il gallerista italiano Emilio Mazzoli aveva, infatti, notato il giovane artista nell’esposizione collettiva «New York / New Wave» curata da Diego Cortez presso il P.S.1 Contemporary Art Center (oggi MoMA PS1) di Long Island City.
Mazzoli mise a disposizione di Basquiat spazi e materiali per dipingere affinché potesse realizzare nuove opere. A inizio estate del 1982 Basquiat tornò a Modena su invito di Mazzoli per allestire quella che doveva essere la sua prima mostra europea con il suo vero nome.
Quando Basquiat arrivò nella città emiliana trovò diversi pezzi lasciati da Mario Schifano. Mazzoli, infatti, aveva un capannone aperto ad artisti che compivano soggiorni di studio. Schifano aveva lasciato quadri completati ma anche tele preparate e altre ancora vergini. Basquiat, suggestionato dal loro formato, se ne avvalse per i propri dipinti.
Nacque così un gruppo di opere di almeno due metri per quattro ciascuna, più grandi e differenti rispetto a tutto quanto Basquiat aveva dipinto fino a quel momento. Apponendo sul retro il nome del luogo “Modena” insieme con la sua firma, Basquiat identificò questi lavori come facenti parte di un unico nucleo.
La mostra modenese mai realizzata
A seguito dei dissidi sorti tra Annina Nosei, la gallerista che dalla fine del 1981 rappresentava Basquiat a New York, ed Emilio Mazzoli, il progetto di mostra modenese venne abbandonato.
Le otto opere dipinte a Modena passarono a nuovi proprietari attraverso Annina Nosei: Bruno Bischofberger ne acquistò quattro (Profit I, Boy and Dog in a Johnnypump, Untitled [Woman with Roman Torso (Venus)], The Guilt of Gold Teeth); le altre entrarono in diverse collezioni internazionali.
Oggi tutti e otto i quadri si trovano in mani private negli USA, in Asia e in Svizzera. Mentre alcuni di essi sono stati esposti in retrospettive, altri non si sono quasi mai visti.
La riunione delle otto tele
Tutti gli otto Modena Paintings sono dominati da una figura monumentale, spesso nera, che si staglia su uno sfondo a larghe pennellate espressivo-gestuali.
Untitled (Angel) e Untitled (Devil), quasi un dittico, raffigurano i due personaggi evocati nei titoli, l’angelo e il diavolo, a mezzobusto con le due braccia alzate.
Lo scheletro del diavolo suggerito da sommari tratti orizzontali e il suo teschio con le orbite e la cavità nasale profonde connotano anche le figure di Boy and Dog in a Johnnypump e di The Field Next to the Other Road.
L’ornamento del capo oscillante tra aureola e corona di spine si ritrova per esempio in Untitled (Woman with Roman Torso [Venus]) e in Profit I.
The Guilt of Gold Teeth, con le sue parole criptiche, le combinazioni di numeri e il simbolo del dollaro, anticipa gli sviluppi futuri dell’artista. Con Untitled (Cowparts), che ritrae una mucca più grande del naturale dai vistosi occhi rotondi, il cerchio si chiude in quanto le spesse pennellate bianche applicate in Untitled (Angel) per sottolineare il corpo dipinto di nero qui contornano la sagoma dell’animale.
A differenza delle opere precedenti, quelle modenesi non restituiscono impressioni ispirate alle strade della grande città, come Basquiat era solito rendere nei suoi quadri. In diverse delle otto composizioni si ripetono gli stessi toni di colore, per esempio negli sfondi piatti o nelle reiterate pennellate di un rosso acceso poste a intensificare le figurazioni.
Questi straordinari dipinti vengono ora riuniti alla Fondation Beyeler, dal prossimo 11 giugno fino al 27 agosto 2023, sotto la curatela di Sam Keller, Direttore della Fondation Beyeler, e Iris Hasler, Associate Curator presso la Fondation Beyeler.
L’allestimento viene presentato in una grande sala, integrato da un adiacente spazio multimediale immersivo, in cui la genesi dei Modena Paintings è contestualizzata cronologicamente e i visitatori sono trasportati dentro il mondo dell’artista attraverso corti filmati.
“Singolarmente alcuni dipinti sono stati esibiti in mostre su Basquiat – spiega Sam Keller – ma questa è finora la prima volta che figurano in un’esposizione nel loro insieme, come inizialmente previsto dall’artista. Grazie alla pluriennale buona collaborazione con la famiglia di Basquiat e i collezionisti di Basquiat siamo riusciti a riunire tutte le opere e a ricomporre, così, un capitolo di storia dell’arte“.
Ad accompagnare la mostra anche un catalogo, in tedesco e in inglese, che ripercorre le vicende del progetto espositivo, dall’idea iniziale fino al suo abbandono nel 1982, e dedica un breve testo a ciascuno dei dipinti nati a Modena.
Vademecum
Fondation Beyeler,
Basquiat. The Modena Paintings
11 giugno – 27 agosto 2023
Beyeler Museum AG, Baselstrasse 77,
CH-4125 Riehen
Orari di apertura:
tutti i giorni ore 10–18,
mercoledì fino alle ore 20
venerdì fino alle ore 21