VENEZIA – Il sito villa romana di Mutteron dei Frati, a Valgrande, Bibione, è conosciuto dagli studiosi fin dal XVIII secolo ed è stato parzialmente esplorato negli anni ’30 e ’90 del secolo scorso. Si tratta dell’unica testimonianza ben conservata degli insediamenti romani lungo il litorale Alto-Adriatico. Dopo la ripresa delle attività di ricerca, avvenuta lo scorso marzo, grazie a un progetto finanziato dalla DFG – Deutsche Forschungsgemeinschaft, parte ora la seconda campagna di scavo sul territorio.
L’inizio ufficiale dei lavori è fissato per lunedì 26 febbraio. Lo scavo vede impegnate le Università di Regensburg e Padova, sotto la guida dei professori Dirk Steuernagel e Maria Stella Busana, con la supervisione della Soprintendenza guidata dal dottor Alessandro Asta
L’apertura di tre nuove aree di scavo
Obiettivo di questa nuova campagna è quello di aprire almeno tre nuove aree di scavo. Già le indagini preliminari, tra cui prospezioni geofisiche per rilevare resti sepolti nel sottosuolo, promettono scoperte interessanti.
La condivisione di ricerca e risultati con la collettività
Il team di archeologi ha deciso di condividere lo svolgimento delle indagini con la comunità locale e i visitatori. Attraverso i canali social Bibione Antica: Discovering the past, su Facebook e Instagram, chiunque potrà seguire da vicino le attività. Inoltre, nel mese di marzo, è prevista l’apertura al pubblico, almeno per mezza giornata, del sito in corso di scavo.
Il sindaco di San Michele al Tagliamento, Flavio Maurutto, ha espresso il suo sostegno a questa iniziativa, sottolineando l’importanza di Bibione nel preservare e promuovere il patrimonio storico del territorio. Anche il presidente di Bibione Live, Andrea Anese, ha accolto con entusiasmo questa nuova fase di scoperta, evidenziando il valore aggiunto che la campagna di scavo porta all’esperienza turistica di Bibione.