FIRENZE – Dopo sei mesi, è terminato il restauro della “pelle” bronzea di uno dei protagonisti scultorei del Verone al primo piano della Galleria degli Uffizi, il grande Sileno con Bacco fanciullo, realizzato dall’artista cinquecentesco Jacopo Del Duca.
L’intervento di restauro
Si tratta del primo intervento di recupero effettuato sull’opera in epoca moderna. Un lavoro complesso dovuto anche all’eccessivo offuscamento del bronzo, legato ai numerosi ritocchi apportati nel corso dei secoli, e all’esigenza di consolidare la sua base, dove erano presenti micro lesioni in più punti.
A curare il restauro, iniziato lo scorso giugno, è stata Flavia Puoti delle Gallerie degli Uffizi e Veronica Collina. Da una rigorosa analisi iniziale, effettuata in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure, alla delicata pulitura chimica e meccanica, ogni passo è stato effettuato con la massima attenzione.
Alcuni piccole lacune sono state riempite con cera microcristallina pigmentata e quindi è stato effettuato il ritocco pittorico dei punti che presentavano le maggiori disomogeneità cromatiche.
Le deformazioni e microlesioni della base sono state ridotte con l’aiuto di morsetti e un apporto controllato di calore. Al termine dell’intervento è stato applicato un prodotto protettivo per salvaguardare ulteriormente la “pelle” della scultura.
La storia del Sileno con Bacco Fanciullo
Il soggetto dell’opera deriva da una statua di marmo, ora conservata al Louvre, copia romana di epoca imperiale di un bronzo del tardo IV secolo a.C., molto probabilmente di Lisippo. Il Sileno del Louvre (cosiddetto Sileno Borghese) fu trovato nella seconda metà del Cinquecento a Roma nel giardino di Carlo Muti, nei pressi dell’area occupata anticamente dai giardini di Sallustio.
La copia in bronzo degli Uffizi, attribuita nel 1993 da Paola Barocchi e Giovanna Gaeta Bertelà a Jacopo del Duca, fu commissionata da Ferdinando I de’ Medici. Nel 1588, il Granduca posizionò la scultura, insieme al Marte Gradivo di Bartolomeo Ammannati all’interno della galleria di Villa Medici a Roma.
In seguito entrambi i bronzi furono trasferiti davanti al portico della villa, ai lati della fontana di Mercurio del Giambologna. Nel 1787, per volere di Pietro Leopoldo di Lorena, il Sileno con Bacco bambino e il Marte dell’Ammannati vennero portati a Firenze ed esposti nella Galleria degli Uffizi, dove si trovano ancora oggi.