ROMA – Nel corso del 2019 i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale hanno recuperato 902.804 beni trafugati. La maggior parte dei recuperi riguarda il settore antiquariale, archivistico e librario (857.003); a seguire vi sono i reperti archeologici, paleontologici e numismatici provenienti da scavi clandestini (45.801). Per quanto attiene alla contraffazione, sono 1.083 le opere sequestrate, si tratta di falsi di arte contemporanea che, qualora immessi sul mercato, avrebbero fruttato alle organizzazioni criminali quasi 200 milioni di euro.
Come ha spiegato il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini: “L’Italia è il Paese che per primo ha investito con convinzione nella tutela e nella salvaguardia del patrimonio culturale. Un lavoro quotidiano e capillare da parte degli uffici e delle soprintendenze del Mibact a cui si affianca l’attività silenziosa e preziosa dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale che sono un’eccellenza italiana riconosciuta in tutto il mondo. Gli ultimi dati dell’attività operativa mostrano risultati molto importanti di cui dobbiamo essere orgogliosi” – ha concluso il ministro.
Fra le opere più importanti tornate a casa, ci sono un ritratto di Lorenzo Lotto, rubato nel 1976 a Firenze e una Madonna del Pinturicchio rubata a Perugia nel 1990.
Numerosi i beni rimpatriati a seguito di indagini, rogatorie e interventi della ”diplomazia culturale”, come un rilievo dei Della Robbia rientrato dal Canada e il Vaso di fiori del fiammingo Van Huysum che, trafugato nel corso della Seconda guerra mondiale, era rimasto da allora in Germania. Fra le opere di sospetta falsità tolte dal mercato spiccano vari dipinti attribuiti a Modigliani, ma il fenomeno ha colpito artisti di ogni epoca e stile, da Leonardo da Vinci a Giorgio De Chirico, da Andy Warhol a Michelangelo Pistoletto.
In generale risultano in calo del 27,2% i furti, circa 345 a fronte dei 474 del 2018. Anche più sensibile il calo di quelli in danno della collettività: presso archivi – 50%, biblioteche – 42,8 %, luoghi di culto – 35,4%, musei – 33,3%.
Da segnalare inoltre le opere rintracciate in Italia ma rubate all’estero, come i 594 dipinti ex voto restituiti al Messico e i 796 antichissimi reperti restituiti alla Cina.
Di particolare rilievo l’operazione ”Achei” del 18 novembre, originata dal Nucleo Tpc di Cosenza, che ha portato a 23 misure cautelari e 103 perquisizioni sul territorio nazionale, nel Regno Unito, in Francia, in Germania e in Serbia, con ingentissimi recuperi di reperti archeologici trafugati in Italia e all’estero. Le indagini hanno visto l’uso dei droni per l’individuazione degli scavi clandestini e si sono giovate del coordinamento e dello scambio informativo da parte di Europol (sul piano investigativo) e di Eurojust (sul piano giudiziario).
Il 2019 è stato inoltre l’anno in cui il Comando TPC ha celebrato al Quirinale il cinquantenario della fondazione, alla presenza del Capo dello Stato, con una mostra di capolavori recuperati. In occasione di questa ricorrenza sono stati realizzati un libro, una moneta, una serie di francobolli e ulteriori mostre.