CASERTA – E’ stata presentata nel teatro di corte della Reggia di Caserta, alla presenza del neo direttore, Tiziana Maffei, dell’antiquario e gallerista Cesare Lampronti e di Vittorio Sgarbi, la mostra “Da Artemisia a Hackert. Storia di un antiquario collezionista alla Reggia”.
Cesare Lampronti rappresenta la terza generazione di una consolidata famiglia di antiquari, vantando nel suo curriculum oltre cinquant’anni di esperienza nel mercato internazionale dell’arte. Quella di Lampronti è stata definita da Vittorio Sgarbi una “collezione sofisticata”. Il lavoro di Lampronti, “che ha riportatoin Italia 12mila dipinti – ha spiegato il critico – oggi viene finalmente riconosciuto. Lampronti ha arricchito l’Italia e oggi arricchisce anche la Reggia”.
“Quando mi ha contatto l’ex direttore Felicori due anni fa – ha affermato Lampronti – ero preoccupato perché la Reggia è un palcoscenico così solenne. Ho avuto un primo contatto con Sgarbi che mi ha incoraggiato e insieme abbiamo scelto le opere da portare qui”.
L’esposizione era dunque stata progettata dall’ex direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, ma è stata poi portata avanti dalla neo direttrice Tiziana Maffei, che ha affermato: “Era fondamentale portare a termine questo percorso perché il lavoro degli altri non va mai buttato via. Per me si è trattato della prima vera prova tecnica su come deve essere il futuro. Questo rapporto sempre più stretto che si sta creando tra pubblico e privato è un modo corretto di vedere il patrimonio culturale”.
Si tratta infatti di una mostra nata proprio dall’idea di avvicinare il mondo del collezionismo privato e delle gallerie d’arte a quello dei Musei. Si propone inoltre di mostrare il legame esistente tra le opere già presenti all’interno della collezione reale, esposta nelle sale della Reggia e i dipinti presenti nella Lampronti Gallery, nonché di esaltare il fascino della pittura del ‘600 e ‘700 nella sua globalità.
Le opere scelte sono riconducibili a cinque aree tematiche differenti: pitture caravaggesche; pittura del ‘600; vedute; paesaggi e nature morte. Il percorso espositivo è stato realizzato nel rispetto e nella promozione di tale suddivisione. Un’ulteriore sala è dedicata al progetto “Immagini in cerca di autore”, una vera e propria sezione di quadri di autori ignoti, la cui attribuzione sarà oggetto di studio e dibattito da parte di studiosi e ricercatori.
La mostra è anche l’occasione per esporre per la prima volta a Caserta il “Porto di Salerno” di Jakob Philipp Hackert, che è il “pezzo” mancante della serie dei Porti realizzata da Hackert per il re Ferdinando IV di Borbone. I visitatori possono dunque ammirare l’intera serie dei Porti del Regno, recentemente restaurata. Presenti anche altri quadri di vedute di Napoli e della Campania, realizzati da pittori presenti nella collezione della Reggia.