FIRENZE – Dopo sei anni di restauro torna agli Uffizi l’Adorazione dei Magi di Leonardo da Vinci che lascia finalmente i laboratori dell’Opificio delle Pietre Dure alla Fortezza da Basso di Firenze.
Le operazioni diagnostiche e gli interventi di restauro sono stati condotti sotto la direzione della dott.ssa Cecilia Frosinini, a sua volta diretta, dal dott. Ciatti, che dell’Opificio fiorentino è Dirigente. Il restauro oltre ad aver risolto alcuni problemi conservativi, ha consentito di recuperare anche alcune tonalità cromatiche inaspettate, restituendo la leggibilità ad alcuni dettagli affascinanti.
Il ritorno dell’opera si potrà seguire attraverso una campagna sui social network degli Uffizi che culminerà lunedì prossimo quando il capolavoro sarà svelato.
Nei giorni successivi al ricollocamento saranno postate piccole interviste e sarà prevista una sessione di interazione digitale – o più se necessarie – con domande e risposte brevi su twitter, rivolte a tutti gli interessati, sul modello della manifestazione on-line @AskaCurator #AskaCurator realizzata nel 2016.
La tavola fu commissionata a Leonardo nel 1481 dai monaci agostiniani per la chiesa di San Donato a Scopeto; la partenza del maestro per Milano, nel 1482, determinò l’abbandono dell’opera, mai ultimata da Leonardo, tanto che alcuni anni più tardi i committenti fecero eseguire a Filippino Lippi un’altra pala d’altare con l’Adorazione dei Magi, terminata nel 1496. Il dipinto, interrotto da Leonardo dopo una lunga elaborazione preliminare, rimase per qualche tempo nelle case della famiglia fiorentina dei Benci, per poi entrare nelle collezioni dinastiche dei Medici. Costituisce oggi la tavola vinciana di più grandi dimensioni pervenutaci (cm. 246 x 243).
Nella mostra, oltre al capolavoro di Leonardo, sarà esposta anche la versione eseguita da Filippino Lippi nel 1496, che permetterà di comprendere le diversità tra i due maestri e anche la loro differente interpretazione di uno stesso soggetto.