ROMA – «Oggi la geografia è diventata umana, sociale, urbana. Delia Pizzuti, in modo originale, figlia del tempo di Google maps e di Inside Out, coniuga studi di geografia e di organizzazione territoriale con la passione per la pittura e le arti visive. Il risultato dei suoi lavori è interessante, e promette sviluppi importanti». Pietro Folena, presidente di MetaMorfosi, presenta così il lavoro di Delia Pizzuti, giovane promessa del frusinate in mostra a Roma da martedì 5 settembre nella prestigiosa sede della Società Geografica Italiana, a Palazzetto Mattei.
Dalle ore 18,00, nel cuore di Villa Celimontana, “Colore” è la prima retrospettiva di ampio respiro dell’artista, che presenta sei opere di grandi dimensioni in tecnica mista – pastello ad olio e acrilico. Un percorso diretto al cuore della ricerca artistica della pittrice di Frosinone, città in cui è nata nel 1980, incentrata sull’osservazione del paesaggio, iniziata durante gli studi geografico-umanistici e proseguita nell’attività pittorica. Delia Pizzuti indaga infatti il fenomeno della percezione visiva in relazione ad alcuni elementi fondamentali per il paesaggio: gesto, segno, luce e colore.
«Le opere che presento sono intese come figurazioni di paesaggi interiori, disvelati sulla tela da una geografia di segni, quali tracce fisiche di un’azione rispondente alla volontà di affermazione della propria esistenza – spiega la Pizzuti alla sua terza mostra romana, dopo un diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna – La stessa volontà con cui l’uomo costruisce il paesaggio, lasciando su di esso segni come conseguenza dei propri gesti. In questo contesto, luce e colore rendono visibili le forme in cui il paesaggio si determina. Nei miei dipinti, allo stesso modo, luce e colore evidenziano le interazioni tra i segni, permettendo di percepire la presenza delle forme costitutive dell’opera stessa. Inoltre, così come i caratteri di un paesaggio sono il frutto della costante relazione dell’essere umano con l’ambiente e con il contesto sociale, queste opere raccontano il rapporto di scambio tra interno ed esterno, lo stesso su cui si fonda la propria identità».
La mostra, patrocinata dall’Associazione Culturale MetaMorfosi, è curata dal critico d’arte Francesco Gallo Mazzeo. «Nel lavoro della Pizzuti c’è la eco della grande stagione italiana dei Dorazio, dei Pace, dei Verna – spiega Mazzeo – che hanno segnato una grande stagione ed ancora oggi riescono ad essere la maieutica di un fare che è di oggi, ma decisamente proiettato al futuro. La lezione dei maestri viene recepita come una grande manifestazione di classicità, sui generis, che diventa il materiale grezzo di un’invenzione del futuro».
Vademecum
“Colore” di Delia Pizzuti
Palazzetto Mattei di Villa Celimontana
Società Geografica Italiana
dal 6 al 19 settembre 2017
lunedì mercoledì venerdì 9.00 – 13.00 martedì giovedì 9.00 – 17.00