Da Milano a Seoul, passando per un dialogo creativo lungo cinque mesi: è stata inaugurata da 10CorsoComo la mostra del progetto Designer’s Table, un’iniziativa che mette in relazione sei giovani designer italiani e sei coreani attraverso un tema universale e profondamente culturale: la tavola. L’idea è semplice e potentissima. Ai designer coreani è stato chiesto di reinterpretare i simboli e gli oggetti della tavola italiana, mentre i giovani italiani hanno immaginato una possibile tavola coreana. Un gioco di rimandi e contaminazioni che si traduce in collezioni di oggetti, utensili, stoviglie e narrazioni materiche capaci di raccontare due culture attraverso il design. Durante l’inaugurazione, rappresentanti del Ministero della Cultura coreano hanno sottolineato come Designer’s Table rappresenti non solo un progetto espositivo, ma un possibile nuovo paradigma di collaborazione culturale basata sul design e sull’interscambio tra Paesi. Un luogo in cui creatività, formazione e dialogo internazionale si intrecciano per raccontare il futuro del design.
Una doppia mostra tra Milano e Seoul
Il progetto prende forma in due mostre parallele.
A Milano, le opere sono ospitate fino al 30 novembre negli spazi del celebre concept store 10 Corso Como, luogo-simbolo dell’avanguardia culturale.
Contemporaneamente, a Seoul, i lavori sono in esposizione al Seoul Design Festival – Seochon Lounge fino al 31 dicembre. Le due esposizioni non sono soltanto una vetrina creativa, ma il culmine di un percorso iniziato mesi fa, fatto di incontri, workshop e mentoring intensivo.
Un’iniziativa dell’Anno dello Scambio Culturale Corea-Italia
Designer’s Table nasce all’interno dell’Anno dello Scambio Culturale Reciproco Corea-Italia 2024-2025, istituito a seguito del protocollo d’intesa firmato a Roma lo scorso maggio dal Ministro coreano della Cultura Yoo In-chon e dal Sottosegretario italiano Maria Tripodi.
Il programma è curato e promosso da KOFICE – Korean Foundation for International Cultural Exchange e sostenuto dal Ministero della Cultura, dello Sport e del Turismo della Repubblica di Corea. Gli allestimenti riflettono la natura binaria del progetto: a Seoul il percorso espositivo è curato da Yeo Miyoung dello Studio D3 e da Design House, storica realtà del design coreano; a Milano la regia è dell’architetto e consulente Jihye Choi, direttrice di Magma Project.
Il ruolo dei mentor: maestri del design a confronto
I dodici designer coinvolti sono stati guidati da quattro figure di riferimento del design contemporaneo.
Per l’Italia, hanno ricoperto il ruolo di mentor l’architetto Ico Migliore – tre volte Compasso d’Oro e protagonista di numerosi progetti internazionali, tra cui il Blue Line Park di Busan – e Mario Trimarchi, designer-poeta vincitore del Compasso d’Oro con la caffettiera Ossidiana.
Dal lato coreano, il percorso è stato accompagnato da Yeo Miyoung e da Park Sungjae, CEO di Flos Corea, figure chiave nel dialogo culturale tra i due Paesi.
I protagonisti italiani
Sei designer italiani hanno tradotto la cultura gastronomica coreana in oggetti e atmosfere:
- Guglielmo Brambilla – tra Bergamo e Seoul, esplora rituali e tradizioni attraverso oggetti narrativi.
- Marlisa Marasco – architetta calabrese che unisce memoria e materia, trasformando la tradizione in poesia contemporanea.
- Mara Bragagnolo – interior designer che porta nella tavola coreana il tema dell’inclusività e del design sensoriale.
- Giglia Vecchiato (SURI Studio) – una ricerca ispirata all’acqua veneziana, lenta e luminosa, declinata in forma scultorea.
- Gianluca Sestini – indaga la relazione tra persone e oggetti, con una particolare attenzione allo spazio urbano.
- Giulia De Franco – designer milanese orientata alla sostenibilità e ai biomateriali, sempre alla ricerca di soluzioni innovative.
I sei talenti coreani
Dalla Corea arrivano visioni ibride e sperimentali:
- Euna Lee – tra Seoul e Sydney, racconta storie visive che diventano oggetti.
- Heeyeon Rha – gioca con materiali e tecnologie, invitando a guardare l’ordinario con nuovi occhi.
- Jisu Jeong – esplora la vitalità silenziosa degli oggetti e le loro memorie sensoriali.
- Junghyun Kim – crea design emozionali, capaci di lasciare tracce durature.
- Jungyeon Shin – lavora tra discipline, rielaborando tradizioni e culture del consumo.
- Subin Seol – unisce artigianalità e narrazione per trasmettere significati profondi.








