PARIGI – Record per il dipinto su tavola di Cimabue, battuto all’asta per oltre 24 milioni di euro. A darne notizia la casa d’aste Actéon, specificando che il prezzo di partenza è stato di 19,5 milioni di euro, al netto delle tasse.
L’asta si è tenuta domenica 27 ottobre 2019, a Senlis, a nord di Parigi. La piccola tavola di Cimabue (25,8 cm su 20,3) è stata al centro di un’accesa gara al rialzo tra otto compratori, tra i quali c’erano anche musei. Alla fine a presentare l’offerta vincente per il prestigioso dipinto è stato il mercante d’arte fiorentino Fabrizio Moretti, con gallerie a Firenze, Londra e Montecarlo. Moretti riveste anche la carica di segretario generale della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze.
“Il Cristo deriso – ha detto Moretti – è una delle più importanti scoperte nell’ambito degli Old Master degli ultimi quindici anni: Cimabue è l’inizio di tutto. Quando ho avuto l’opera tra le mani, ho quasi pianto”. Moretti ritiene inoltre “certa” l’attribuzione a Cimabue, definendo il prezzo pagato “alto, ma corretto”.
L’opera, ritrovata per caso nel corso di un trasloco in una casa di campagna di un’anziana signora, era stimata fra 4 e 6 milioni di euro. Per cui con i suoi 24.180.000 di euro, diventa il dipinto “primitivo” più costoso al mondo, venduto durante un’asta.
Come evidenziato da Actéon, si aggiudica invece il settimo posto tra i dipinti antichi più cari, dopo il “Salvator Mundi” attribuito a Leonardo da Vinci (venduto da Christie’s a New York nel novembre 2017 per 450,3 milioni di dollari), “Il massacro degli Innocenti” di Pieter Paul Rubens, un’opera di Pontormo, un’opera di Rembrandt, un’opera di Raffaello e un’opera di Canaletto.