Pochi lo sanno ma dal Rinascimento in poi, una timida schiera di artiste pronte a sfidare le convenzioni sociali ha lavorato all’ombra di un mondo di botteghe e accademie tutto maschile, per affermare che l’arte al femminile esiste ed è sempre esistita.
In tre episodi, ricchi di curiosità su pittrici, scultrici, intagliatrici e stiliste, Vickery spiega come in silenzio e con modestia donne come Sofonisba Anguissola, Artemisia Gentileschi, Elisabeth Vigée-Le Brun o anche Betty Radcliffe, Suor Plautilla Nelli e Georgia O’Keeffe, hanno dato all’arte nelle sue varie forme espressive un contributo non trascurabile pur partendo da una posizione oggettivamente svantaggiata, seguendo un lento ma efficacissimo percorso di liberazione. Nel primo episodio, Vickery inizia il suo viaggio nell’arte al femminile dal Rinascimento italiano e dal Corridoio Vasariano a Firenze, dove tra i tanti ritratti di artisti solo una minima parte sono eseguiti da donne.
Eppure, nonostante la creatività artistica femminile non sia in alcun modo incoraggiata nell’Italia del ‘400 e del ‘500, alcune donne temerarie e determinate riescono a uscire dal cono d’ombra in cui le relega un mondo di botteghe e accademie tutto maschile, per scolpire e dipingere, magari tra le protettive mura di un convento. Protagoniste della puntata Properzia de Rossi, Sofonisba Anguissola, Suor Plautilla Nelli, Artemisia Gentileschi, Lavinia Fontana.