ROMA – Fino al 12 gennaio 2025, il Museo di Roma a Palazzo Braschi ospita una mostra, dal titolo L’incanto della bellezza. Dipinti ritrovati di Sebastiano Ricci dalla Collezione Enel, a cura di Roberta Porfiri, dedicata a due capolavori ritrovati del grande pittore veneto Sebastiano Ricci (Belluno, 1659 – Venezia, 1734). Le tele, Il trionfo di Venere e Bacco e Arianna, appartenenti alle collezioni d’arte di Enel, sono esposte per la prima volta al pubblico.
Sebastiano Ricci e l’incanto della bellezza
I dipinti, probabilmente eseguiti da Ricci nei primi anni del Settecento, durante il suo soggiorno fiorentino, raffigurano scene mitologiche con grande maestria e inventiva. Il trionfo di Venere mostra la dea della bellezza che emerge dalle acque del mare, circondata da ninfe e amorini. Bacco e Arianna invece, rappresenta il dio del vino che incontra la principessa cretese Arianna, abbandonata da Teseo.
Le due tele, da poco riscoperte, sono state sottoposte a un restauro che ha evidenziato le straordinarie doti di colorista del pittore. Lo stile di Ricci, ispirato a Paolo Veronese ma attento anche ai maestri del Barocco, come Luca Giordano, ha anticipato quello dei maggiori pittori veneziani del Settecento, primo fra tutti Giovanni Battista Tiepolo.
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Sebastiano Ricci
Sebastiano Ricci (Belluno, 1659 – Venezia, 1734) è stato uno dei massimi esponenti della pittura barocca tra la fine del Seicento e i primi decenni del secolo successivo. Formatosi a Venezia, ha operato in numerose città italiane, tra le quali Bologna, Milano, Firenze e Roma. A Roma, dove fu attivo per la prima volta tra il 1691 e il 1694, ha eseguito l’affresco con l’Allegoria della battaglia di Lepanto nella Sala dei Paesaggi in Palazzo Colonna, l’Ascensione nella sagrestia della Basilica dei Santi Apostoli e due grandi tele di soggetti biblici per Palazzo Taverna.
Viaggiatore instancabile, Ricci ha lavorato in alcune delle maggiori corti d’Europa: fu a Vienna dal 1701, a Londra tra il 1711 e il 1716, a Parigi fino al 1718. Trascorse gli ultimi anni della sua vita a Venezia, dove morì nel 1734.
Le opere di Sebastiano Ricci sono caratterizzate da una grande ricchezza compositiva, da un uso sapiente della luce e del colore e da una vivace rappresentazione del movimento. Il suo stile ha avuto un grande successo in tutta Europa. Ha anticipato il gusto rococò e ha influenzato i maggiori pittori del Settecento veneziano, primo fra tutti Giovanni Battista Tiepolo.
La mostra è organizzata da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali e da Enel che si è avvalsa per il restauro della collaborazione della Soprintendenza Speciale di Roma Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.
L’ingresso alla mostra è gratuito con il biglietto del Museo, secondo tariffazione vigente (gratuito con Roma MIC Card).