NAPOLI Ancora pochi giorni e il progetto “Egitto-Pompei”, nato dalla collaborazione tra il Museo Egizio, la Soprintendenza Pompei e il Museo Archeologico di Napoli, arriverà al suo terzo “step”, spostandosi dal 29 giugno al Museo Archeologico di Napoli. Le prime due tappe del progetto erano state a Torino e a Pompei.
Questa volta, ad essere analizzati, saranno gli influssi orientali nella cultura romana.
In occasione di “Egitto-Napoli. Dall’Oriente” quindi una delle sale del secondo piano del museo napoletano, sarà dedicata alle testimonianze del culto isiaco in Campania e alla contaminazione tra la cultura romana e le altre religioni orientali.
Numerose le testimonianze di tale correlazione e del legame culturale ed artistico tra i due mondi, come per esempio le coppie di ossidiana (provenienti da Stabia), gli affreschi con scene di cerimonie isiache (provenienti dalla Palestra di Ercolano), la nicchia isiaca dai Praedia di Giulia Felice (fino ad oggi nei depositi del museo) e le raffigurazioni di Attis, Cibele, Sabazio e di Mitra (queste ultime ritratte su un bassorilievo proveniente da Capri); Infine, i riferimenti al giudaismo, documentati da alcune iscrizioni funerarie mai presentate prima.