FIRENZE – E’ stata diffusa ieri dagli organi di stampa austriaca la notizia della rinuncia di Eike Schmidt alla direzione del Kunsthistorisches Museum di Vienna, accettata nel 2017.
Dopo una serie di indiscrezioni, il direttore degli Uffizi ha voluto raccontare come si sono svolti i fatti. Schmidt ha spiegato di essersi recato a Vienna e di aver comunicato personalmente (e non con una telefonata) al Kunstistorisches la volontà di rinunciare alla direzione del museo, dopo aver vinto due anni fa il concorso.
Schmidt dovrà quindi ora formalizzare questa rinuncia incontrando ufficialmente il ministro della cultura, Alexander Schallenberg. Ha quindi precisato che la rinuncia viennese è stata “una decisione consensuale”, per cui è da ritenersi “improbabile” che questa scelta possa comportare il pagamento di una penale.
“L’Austria è sempre vicina al mio cuore, e non c’è nessun altro museo con il quale il collezionismo degli Uffizi sia connesso come lo è il Kunsthistorisches Museum” – ha sottolineato Schmidt, ammettendo che il suo lavoro agli Uffizi non è ancora terminato. “C’è ancora tanto da fare e non posso abbandonare proprio adesso. Ora le Gallerie sono ripartite, sono come un bolide lanciato a tutta velocità: non me la sento di andarmene nel momento in cui si cominciano a vedere i frutti del lavoro svolto in questi anni”.
Schmidt dunque si candida ufficialmente a un secondo mandato agli Uffizi. “Amo Vienna, amo il Kunsthistorisches Museum: ma Firenze e gli Uffizi sono la mia casa”.
Il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, nel giorno in cui Eike Schmidt ha informato il Mibact di aver rifiutato la nomina a direttore del Kunsthistorisches Museum di Vienna, ha precisato: “Nel settembre del 2017 il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, ha dichiarato alla stampa di aver accettato la direzione del Kunsthistorisches Museum di Vienna per 5 anni a partire dal 2020. All’inizio di questo mio nuovo mandato il direttore mi ha invece comunicato la sua disponibilità a restare alla guida degli Uffizi per altri 4 anni. Gli ho risposto che per prendere in esame la sua riconferma, consentita dalla legge, avrei avuto necessità di sapere che questa decisione non avrebbe creato alcun problema con l’Austria e il governo austriaco. Sono in attesa di avere da lui piena chiarezza su questo”.
Sulla questione è intervenuto anche l’ex ministro dei Beni culturali ed ex soprintendente del Polo museale fiorentino, Antonio Paolucci, che a “Toscana Tv” ha dichiarato: “Mi auguro proprio che Franceschini dia l’ok a questa riconferma. Schmidt ha dimostrato di lavorare bene in questi anni: ha avviato progetti grandiosi”, penso al “percorso del Corridoio Vasariano, la sistemazione di nuove sale nei nuovi Uffizi, l’inaugurazione, che mi auguro sarà presto, delle sale degli autoritratti. Tutte cose che richiedono tempo naturalmente, progetti che sono stati avviati e che chiedono di essere conclusi”. “Nell’interesse degli Uffizi e di Firenze – ha aggiunto Paolucci – mi auguro che Franceschini, superati gli screzi diplomatici con Vienna, perché è inutile negarlo, ci sono stati, voglia riconfermare Eike Schmidt nel suo ruolo di direttore degli Uffizi”.