FIRENZE – È tornata nuova la facciata del Museo Archeologico Nazionale (Polo Museale della Toscana) su piazza SS. Annunziata e via Capponi. Sono infatti terminati i lavori di restauro iniziati il 12 aprile scorso, realizzati in collaborazione tra Polo Museale della Toscana e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Firenze, Pistoia e Prato, grazie a un finanziamento messo a disposizione del Polo Museale, secondo le modalità dell’Artbonus, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
Gli interventi hanno comportato anche il consolidamento degli elementi lapidei in pietra serena e in pietra forte, molto degradati e il recupero delle superfici intonacate con l’adeguamento della cromia in continuità con la facciata dell’Istituto degli Innocenti.
Inoltre è stato revisionato il sistema del deflusso delle acque piovane ed è stato messo in opera di un impianto elettrostatico per l’allontanamento volatili.
Il direttore del Polo Museale della Toscana, Stefano Casciu, ha spiegato: “La felice collaborazione operativa tra diversi Istituti del MIBACT e la generosa partecipazione economica della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze hanno consentito di restituire alla città, in tempi brevi e con ottimi risultati, un ulteriore importante tassello dello splendido complesso architettonico di Piazza SS. Annunziata. Per il Museo Archeologico Nazionale di Firenze si tratta di un ulteriore passo avanti verso un’ampia riorganizzazione degli spazi di accesso e di accoglienza del pubblico su via Capponi, che si prevede di aprire nel corso del 2018″.
Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Umberto Tombari, ha invece sottolineato: “Questo nuovo intervento è un altro tassello dell’importante piano di recupero, cominciato da tempo, sull’area della Santissima Annunziata ed in particolare sul Museo Archeologico Nazionale. Fin dal 2012 infatti, la nostra Fondazione è interessata, in seguito ad un protocollo di intesa tra Ministero dei beni culturali, Regione Toscana, Consulta delle fondazioni di origine bancaria della Toscana, al recupero e alla valorizzazione di questa parte significativa della storia di Firenze secondo una progettualità integrata basata sulla osservazione globale del sistema architettonico-urbanistico-ambientale del quartiere. Tale esperienza costituisce un valido modello operativo ed un preciso indirizzo della Fondazione ad operare sempre più a zona (dove possibile) e sempre meno per punti isolati”.