FIRENZE – Circa 300mila visitatori in più in tre anni per la Galleria dell’Accademia di Firenze, sotto la guida di Cecilie Hollberg, che in una conferenza stampa ha presentato i risultati del suo mandato, dal 2015 ad oggi. Il numero delle presenze nel museo, che custodisce tesori come il il David, i Prigioni e altri capolavori della scultura di Michelangelo, è in continua crescita, registrando un incremento del 22%. Secondo i dati ufficiali forniti dal servizio di statistica nazionale (Sistan), la Galleria nel 2018 ha superato 1.7 milioni di presenze, “nel completo rispetto dei limiti prescritti dalla sicurezza”.
Un risultato questo, come sottolineato dalla direttrice, determinato da diversi fattori, tra cui “lo spostamento della programmazione delle mostre nel periodo invernale, di bassa stagione, tra fine novembre e marzo, che nel 2018 ha portato a un incremento del 23% in più rispetto all’anno precedente. La maggior apertura alla città, con un coinvolgimento attivo dei suoi abitanti, grazie alla creazione, per esempio, dell’Associazione degli Amici della Galleria dell’Accademia, e con la proposta di programmi di attività dedicate come i concerti, le visite specifiche alla collezione, la presentazione dei restauri fatti ed altre ancora”.
Le due aperture serali nel periodo estivo hanno inoltre consentito una migliore distribuzione del flusso dei visitatori durante la settimana.
Hollberg ha inoltre evidenziato come siano stati attuati “importanti lavori di rigorosa manutenzione, conservazione preventiva e restauro delle opere. E per ovvii motivi di conservazione, i prestiti sono stati notevolmente ridotti”. La direttrice ha ricordato anche di avere detto per tre volte no al prestito dei Prigioni di Michelangelo, richiesti per mostre internazionali: “sono opere inamovibili”.
Altro obiettivo raggiunto è stato quelle di rendere le opere esposte più agibili e visibili al pubblico, così come è stato ripensato il riallestimento della Sala del Colosso, dallo scorso settembre, che ora consente di ammirare a 360 gradi il Ratto delle Sabine del Giambologna.
E poi quella che la direttrice rivendica come “una vittoria epocale a livello internazionale” è stata la tutela dell’immagine del David tramite l’ordinanza del Tribunale di Firenze del novembre 2017, che “ne contrasta l’uso illecito a fini commerciali”. “L’ordinanza è una fonte di guadagno e comunque un’apripista per tutti i beni culturali italiani, studiata anche negli altri Paesi europei”, ha sottolineato Hollberg: “alla Galleria dell’Accademia, al momento, ha reso circa 50.000 euro”. “Per la prima volta – ha ricordato la direttrice – un bene culturale di un museo statale è stato messo sotto tutela consentendo di denunciare coloro che ne sfruttano l’immagine a fini commerciali senza le dovute autorizzazioni”
Tra i prossimi progetti c’è invece un nuovo ingresso interno al museo, con il riallestimento dell’atrio di accesso, che sarà presentato nei mesi successivi. Prevista inoltre la nascita di “una nuova immagine coordinata del museo con la realizzazione di un nuovo logo, di nuove didascalie con modelli per ipovedenti e una nuova segnaletica”.
Per quanto riguarda altre iniziative future, ricordiamo che il 22 gennaio si aprirà la mostra “Nuove acquisizioni dal 2016 al 2018. Acquisti, sequestri, confische, donazioni” (fino al 5 maggio 2019). Oltre a numerose conferenze: dal 4 febbraio ogni primo lunedì del mese la Galleria ospiterà il ciclo di incontri “I musei statali si presentano. Un viaggio nell’Italia dei musei statali attraverso il racconto dei suoi direttori”. Tra gli ospiti previsti: Martina Bagnoli, direttore Gallerie Estensi; Peter Aufreiter, direttore Galleria Nazionale delle Marche; Enrica Pagella, direttore Musei Reali di Torino; Eva Degli Innocenti, direttore Museo Archeologico Nazionale di Taranto; Marco Pierini, direttore Galleria Nazionale dell’Umbria; Peter Assmann, direttore Palazzo Ducale di Mantova.
Infine Hollberg parlando del suo futuro, visto che a fine 2019 è prevista per legge la conclusione del suo incarico, ha dichiarato: “Qui il mio compito non è ancora finito. Mi piacerebbe restare, ma ovviamente le valutazioni spettano al ministro dei Beni culturali”.