FIRENZE – Apre al pubblico il 5 maggio la mostra “Tony Cragg a Boboli”, a cura di Eike Schmidt e Jon Wood. Sedici imponenti sculture sono state disseminate in alcuni punti più suggestivi del Giardino di Boboli. Geysers di acciaio brillante, stalagmiti di bronzo di apparenza preistorica, giganteschi fiori di resina, steli colossali e candidissimi, forme ellittiche, colate di metallo colte nell’ultima fase molle prima di rapprendersi accompagnano, con la loro poetica maestosità, il visitatore in un percorso tra stupore e conoscenza, che fornisce una nuova chiave interpretativa non solo delle sculture stesse, ma anche dello spazio che le ospita.
“E’ la prima volta che un grande museo italiano dedica una mostra monografica a Tony Cragg” – spiega Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi – “e il Giardino di Boboli, con le sue meraviglie naturali, le opere d’arte antica e la sua struttura fortemente razionale, è il teatro perfetto per questa mostra. Infatti il tema della scultura nel parco, centrale nella poetica dell’artista, include necessariamente forme ispirate alla natura e alla sua forza misteriosa, che Cragg crea per suscitare una reazione forte nell’osservatore, che sia di pura emozione o di interpretazione intellettuale”.
{igallery id=2427|cid=1475|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0}