ROMA – Con l’innovativo esperimento espositivo Vogia de carnoval, la Fondazione Alda Fendi – Esperimenti porta Venezia a Roma, negli spazi di Rhinoceros Gallery, il polo culturale affacciato sull’Arco di Giano, ideato da Alda Fendi e progettato dall’architetto Jean Nouvel.
Dopo aver ospitato il Pollaiuolo degli Uffizi, il Michelangelo, El Greco e il Picasso dell’Ermitage e il Picasso delle Collezioni Intesa San Paolo, la Fondazione Alda Fendi – Esperimenti, con la direzione artistica di Raffaele Curi, propone un’esperienza visionaria che parte dall’esterno del palazzo, dove una grande proiezione avvolge l’edificio nelle onde del mare.
Vogia de Carnoval – ispirato alla festa che nella Serenissima Repubblica cominciava il 27 ottobre – è un viaggio multimediale, tra pittura antica e innovazione tecnologica, nella seduzione e negli incanti della città lagunare, realizzato grazie alla collaborazione della Fondazione Querini Stampalia di Venezia.
Protagonista di Vogia de carnoval è la scrittrice iraniana Azar Nafisi, autrice del bestseller Leggere Lolita a Teheran (Adelphi), con un’intervista in esclusiva girata all’interno di rhinoceros e ambientata in una preziosa scenografia di San Marco a Venezia. Nell’intervista, che il pubblico può ascoltare all’interno del percorso espositivo, Nafisi parla del suo rapporto privilegiato con Venezia, soffermandosi su un quadro di Tintoretto: L’Annunciazione. La scrittrice pensa alla Vergine come vittima di uno stupro, portando all’interno della mostra il tema delle proteste in Iran.
Cuore dell’esperimento è la citazione della grande tradizione pittorica veneta con le opere della Fondazione Querini Stampalia. Rhinoceros Gallery propone , per la prima volta a Roma, un DAW®, ovvero un Digital Artwork, realizzato e brevettato dalla società Cinello, che riproduce un dipinto antico creando allo stesso tempo una nuova opera digitale originale. Il visitatore può quindi ammirare la Presentazione al Tempio, dipinta nel 1460 da Giovanni Bellini e custodita dalla fondazione veneziana.
“Io son colei che mi si crede”, recita intorno al DAW® la voce di Rossella Falk: una battuta di Così è (se vi pare). Nel gioco che porta il visitatore dentro e fuori le dimensioni del sogno e dell’illusione, in un continuo interscambio tra la realtà e il suo doppio, tra la copia e l’originale, si mettono a confronto la Presentazione al Tempio di Bellini con l’opera dello stesso soggetto dipinta nel 1455 dal cognato Andrea Mantegna, conservata alla Gemäldegalerie di Berlino.
In questa esposizione anche il Mose, il MOdulo Sperimentale Elettromeccanico, è protagonista: all’inizio del percorso espositivo una videoinstallazione lo vede, infatti, danzare sulle note della Cenerentola di Gioacchino Rossini, in una perfetta corrispondenza tra gli alti e i bassi rossiniani e il flusso delle maree.
Disseminate su tutti i livelli espositivi del palazzo vengono citati i titoli delle commedie di Carlo Goldoni, che diventano oggetto di un’installazione sonora che fa rimbalzare sulle pareti l’arcobaleno dei colori dell’abito di Arlecchino, mentre risuonano le voci della commedia Una delle ultime sere di Carnovale. A riempire l’ambiente la proiezione della bambola meccanica tratta dal Casanova di Federico Fellini, con la musica di Nino Rota. La visione del volto di Donald Sutherland, protagonista della pellicola del 1976, si moltiplica in modo prospettico nell’installazione all’interno del cavedio nero.
C’è inoltre spazio per i temi più attuali con la performance Black Venice, prevista per l’inaugurazione, che utilizzando gli strumenti della meraviglia e del sogno, invita il pubblico a una riflessione sulla negritudine e sulla presenza dell’altro nella società contemporanea. Al centro dello spazio espositivo campeggia il grande rinoceronte ideato da Curi (già finalista per il Compasso d’oro nel 2020); sul suo dorso è seduta una dama abbigliata con un abito settecentesco, immobile come una statua, evocante il celebre dipinto Il rinoceronte di Pietro Longhi del 1751 di Ca’ Rezzonico.
L’incantesimo lagunare prosegue, ai piani superiori, con le vedute di Gabriel Bella e le scene veneziane di Pietro Longhi, fino ad arrivare alla terrazza panoramica che ricorda ai visitatori di essere invece al centro di Roma.
“La Fondazione Alda Fendi – Esperimenti porta Venezia a Roma. – Spiega Alda Fendi – Venezia multiculturale, con la sua storia ci insegna l’apertura nei confronti dell’altro e la convivenza fra i popoli. Venezia misteriosa, con le sue maschere ci invita ad abitare un carnevale senza tempo”.
L’esposizione resterà aperta al pubblico dal 15 dicembre 2022 al 30 aprile 2023.
Vademecum
rhinoceros gallery
Indirizzo: Roma, via del Velabro 9A
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 12 alle 20. Ingresso gratuito.
Per informazioni: (+39) 340.6430435 gallery@rhinocerosroma.com