ROMA – Roma potrebbe presto introdurre un sistema di prenotazione e un numero chiuso per accedere alla Fontana di Trevi. A confermarlo è stato il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, durante un evento pubblico a sostegno della Fondazione Santa Lucia. “Stiamo ragionando su questa ipotesi molto concreta”, ha dichiarato Gualtieri, sottolineando che la situazione attuale sta diventando difficile da gestire, con una massiccia affluenza di persone che rende complessa la protezione del monumento e contribuisce al degrado dell’area.
“Abbiamo discusso con l’assessore al turismo Alessandro Onorato e stiamo lavorando su alcune soluzioni tecniche”, ha aggiunto Gualtieri, evidenziando l’importanza di trovare un equilibrio tra la tutela del patrimonio artistico e l’accoglienza dei visitatori.
Finora sembra che l’accesso limitato riguarderà solo il “catino gradinato” della Fontana di Trevi e che il numero chiuso potrebbe terminare la sera, quando i visitatori sono meno. I cittadini romani non dovranno pagare per visitare la “loro” Fontana, mentre i turisti potrebbero pagare un ticket simbolico di un euro, che sarà in parte reinvestito per finanziare il servizio di steward e le informazioni turistiche.
Le critiche dei consiglieri di Azione del I Municipio
Non sono mancate le critiche a questa proposta. I consiglieri di Azione del I Municipio, Giuseppe Lofefato, Sofia De Dominicis e Maurizia Cicconi, hanno espresso il loro dissenso, definendo l’idea di un “ticket” per accedere alla Fontana di Trevi una “classica boutade di fine estate”. I consiglieri hanno accusato la giunta Gualtieri di voler “mercificare il patrimonio artistico della città” e di non avere una strategia chiara per la gestione dei flussi turistici, privilegiando un turismo di “bassa qualità”.
Il parere contrario di Federalberghi Roma
Anche il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, si è detto “completamente contrario” all’introduzione di un biglietto di accesso per i turisti alla Fontana di Trevi. “Una regolamentazione dei flussi turistici è necessaria, ma non attraverso un ticket”, ha affermato Roscioli, criticando l’idea di aggiungere ulteriori costi per i visitatori. “Abbiamo già la tassa di soggiorno più alta in Europa. Se continuiamo così, i turisti finiranno per pagare anche l’aria che respirano”, ha concluso, ricordando che si tratta di un monumento all’aperto in una piazza, che dovrebbe rimanere accessibile a tutti.
Un dibattito aperto
Il dibattito è, dunque, aperto e la proposta ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, c’è l’esigenza di preservare uno dei monumenti più iconici di Roma, dall’altro, la preoccupazione di non rendere l’accesso a questi luoghi esclusivo o proibitivo. Rimane da vedere quale sarà la soluzione definitiva e se il numero chiuso per la Fontana di Trevi diventerà davvero una realtà.