TORINO – Si intitola PROTOBALLA la mostra ideata per raccontare il legame di Giacomo Balla con Torino, dove l’artista visse fino al 1895, e rappresenta in particolare un ideale complemento alla mostra FUTURBALLA, che dal 29 ottobre sarà alla Fondazione Ferrero di Alba.
Curata dal Conservatore capo della GAM Virginia Bertone e da Filippo Bosco, allievo della Normale di Pisa, la mostra che apre il prossimo 4 novembre, offre un ritratto della scena artistica torinese fin de siècle in relazione alla formazione e alle amicizie di Giacomo Balla, che sotto il profilo professionale si affermerà poi a Roma all’inizio del Novecento.
Il percorso espositivo prende dunque avvio dalla sua frequentazione dei corsi all’Accademia Albertina (1886-1891). Non secondario è poi l’autorevole insegnamento di Giacomo Grosso, che si afferma in quegli anni come figura centrale della scena accademica torinese, così come alcune esperienze lavorative, maturate presso il litografo Pietro Cassina e poi presso l’importante studio di Paolo (Pietro) Bertieri. Da quest’ultimo Balla approfondisce la pratica della fotografia cui lo aveva già avviato la passione autodidatta del padre.
Il trasferimento a Roma nel 1895 gli consente una prima timida apparizione pubblica, con un acquerello non identificato, all’Esposizione della Promotrice di Belle Arti nel 1891. Non partecipa però alle grandi rassegne nazionali di fine secolo, nelle quali si profila la nuova generazione dei “giovani” torinesi, anch’essi allievi di Giacomo Grosso. È con questi artisti che può essere confrontata la prima produzione romana di Balla, che nel 1902 mandava da Roma un’opera alla Prima Quadriennale.
Il fondamentale incontro con l’arte internazionale avviene a Parigi nel 1900, qui il pittore assorbe tutti quegli elementi che già nel 1902 si ritrovano nel Giacomo Balla pre-futurista.
In mostra sono esposte per la prima volta anche le rare fotografie di Mario Gabinio che documentano la realtà povera dei sobborghi torinesi, e in particolare del quartiere Rubatto, accanto al grande dipinto di Giacomo Grosso, il Ritratto di Olimpia Oytana Barucchi e allo studio di Balla per il Ritratto di Clelia Ghedini Marani, oltre a opere di Federico Boccardo, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Pilade Bertieri, Felice Carena e Antonio Maria Mucchi. In esposizione anche diverse riproduzioni di documenti di Giacomo Balla conservati all’Accademia Albertina.
Vademecum
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Via Magenta 31, 10128 – Torino
gam@fondazionetorinomusei.it
gamtorino.it
4 novembre – 27 febbraio 2017
Orari di apertura martedì – domenica 10.00 – 18.00
Ingresso
Intero: 10 euro
Ridotto: 8 euro
Ingresso libero: Abbonamento Musei e Torino Card
Attività educative e laboratori
Dipartimento Educazione GAM
Tel. 011 4436999 fax 011 4429503
e-mail: didattica@fondazionetorinomusei.it
Da lunedì a venerdì, orario 9-13 e 14-16