ROMA – Prende il via il 18 gennaio 2023 il progetto espositivo Zakhor/Ricorda. I musei civici di Roma e la memoria attraverso l’arte, a cura di Giorgia Calò, in occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria 2023, in programma il prossimo 27 gennaio.
Si tratta di una mostra diffusa che propone una riflessione sul dramma della Shoah attraverso sei installazioni video, in altrettante sedi del Sistema Musei di Roma Capitale, dedicate a opere realizzate in passato dagli artisti contemporanei israeliani.
In ebraico Zakhor significa appunto Ricorda. Scopo del progetto è quindi suscitare nel pubblico, attraverso l’evanescenza e l’inconsistenza delle opere, visibili solo in video, e la loro decontestualizzazione rispetto al luogo che le ospita, una riflessione su quanto il nazismo sia stato un male assoluto per il mondo intero.
“Il ricordo oggi è necessario perché vediamo crescere in tutto il mondo movimenti che tendono a negare i campi di sterminio e i milioni di morti. Oggi ancor più necessario, perché i sopravvissuti stanno scomparendo”. Giorgia Calò
Le opere in mostra
Vardi Kahana (Tel Aviv, 1959) presenta al Museo dell’Ara Pacis Three Sisters (1992), uno scatto in cui è immortalata la madre dell’artista, Rivka, insieme alle sorelle Leah ed Esther che mostrano, con uno sguardo carico di dignità, il loro avambraccio sinistro su cui sono tatuati tre numeri consecutivi: A-7760, A-7761, A-7762, tragici segni diventati parte della loro identità.
Nella fotografia esposta al Museo in Trastevere, Whose Spoon Is It? (2011) di Simcha Shirman (Germania, 1947), appare solo un cucchiaio, restituito dall’artista come una sorta di natura morta, una testimonianza che diviene libera interpretazione della realtà.
Il video di Maya Zack (Tel Aviv, 1976) Counterlight (2016), ospitato al Museo Barracco, è incentrato sulla condizione individuale del poeta ebreo rumeno Paul Celan e della sua famiglia per evidenziare come il delirio nazi-fascista abbia colpito famiglie, relazioni interpersonali, affetti, amori, con lo scopo di cancellare il concetto stesso di umanità.
Dani Karavan (Tel Aviv, 1930-2021) è presente a Palazzo Braschi con il video Man walking on railways (1989), incentrato sulla camminata di un uomo sui binari ferroviari che terminano contro un muro dove affiora il numero dell’ultimo prigioniero liberato ad Auschwitz.
Di Boaz Arad (Tel Aviv 1956-2018) ci viene presentato alla Centrale Montemartini uno sliding show della mostra che si tenne al Center for Contemporary Art di Tel Aviv nel 2007, in occasione della quale l’artista presentò The Nazi Hunters Room.
Infine la Galleria d’Arte Moderna ospita l’immagine della scultura ambientale Seconda Casa. Gerusalemme – Roma realizzata dall’artista a Roma in occasione del Giorno della Memoria del 2004.
Arte come veicolo di messaggi, come strumento di conoscenza, come espressione della storia
Oltre a commemorare questo progetto intende favorire anche il dialogo con le nuove generazioni. Per questo le videoinstallazioni sono accompagnate da un QR Code da cui si può scaricare la piantina dei musei interessati, oltre a un testo critico atto a facilitare la fruizione della mostra nella sua completezza, raccontando la storia degli artisti, le loro biografie e la loro produzione.
L’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 12 febbraio 2023.
Vademecum
Centrale Montemartini www.centralemontemartini.org
Museo dell’Ara Pacis www.arapacis.it;
Museo di Roma www.museodiroma.it
Museo di Roma in Trastevere www.museodiromaintrastevere.it
Galleria d’Arte Moderna www.galleriaartemodernaroma.it
Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco www.museobarracco.it
Biglietti
L’entrata alle mostre sarà consentita ai possessori del biglietto di accesso alle sedi espositive dei Musei Civici ospitanti secondo la tariffazione vigente. Gratis con la MIC card.