FIRENZE – Parte da una domanda fondamentale la personale Fuori dal mondo di Christian Balzano (Livorno 1969), ospitata dal 19 gennaio 2023 a Palazzo Medici Riccardi (fino al 12 marzo): “Può l’identità storica e culturale di un luogo, di una comunità, essere completamente sconvolta e cambiata dalla convivenza con altre persone, con identità diverse?”.
Proprio attorno a questo intrigante quesito si articola l’esposizione, curata da Marco Tonelli, suddivisa in sezioni tematiche, profondamente legate l’una all’altra: il pluralismo della religione, la natura contaminata e contaminante, i continenti, i paesi e le bandiere sono infatti i temi intorno a cui ruotano le opere esposte, tutte accomunate dall’uso del tessuto, materiale che simboleggia con i suoi intrecci la pelle stessa e la carne delle nazioni in tutta la loro complessità geopolitica.
È su questa terra che gli uomini esercitano il potere e bramano ricchezze, gettando l’umanità nel caos e scatenando guerre fratricide” Epichtonius Cosmopolites, cartografo, 1580
Negli spazi rinascimentali di Palazzo Medici Riccardi, la mostra sviluppa temi ricorrenti nell’arte di Balzano, che indaga e reinterpreta grandi questioni: globalizzazione, integrazione sociale, cambiamenti climatici. In questa occasione vengono presentate anche opere recenti e lavori inediti.
Le opere in mostra sono realizzate con diverse tecniche, attraverso le quali l’artista testimonia anche la pluralità delle culture e delle identità. A ricordarci invece che viviamo tutti sullo stesso pianeta, ci sarà un’installazione ambientale dal titolo Io siamo tessuto, costituita da una bambina in bronzo a grandezza naturale che tira – come un pescatore fa con la sua rete – una grande sfera che rappresenta il mondo, fatta di tessuti di diversa natura.
“Gli enormi contrasti ideologici ed i veloci cambiamenti in atto (geo-politici, religiosi, culturali e di conseguenza sociali) mettono in evidenza la necessità di riflessioni e cambiamenti. Oggi la natura ha evidenziato questa urgente necessità – spiega Balzano -. In questo progetto il protagonista sarà il tessuto che, come un individuo, un’identità ben specifica, assumerà nuove forme e nuovi significati attraverso lo scontro o incontro con nuovi elementi, sostanze che, come un virus, lo alterano, modificano e portano agli estremi. Lo spazio ed il tempo impiegati per ogni singolo lavoro, condizioneranno il risultato finale rendendolo diverso l’uno dall’altro. Ma la diversità, vista come ricchezza, può generare solo nuove forze di pensiero libero”.
“Ci sono qui i grandi temi del nostro vivere: il nostro essere-nel-mondo di heidegerriana memoria, il nostro abitare lo spazio e il tempo progettandoci continuamente e prendendoci cura di noi stessi, degli altri e del mondo – dice Valentina Zucchi, curatrice del museo di Palazzo Medici Riccardi . Solo così, ponendoci come ideale tessuto connettivo di un pianeta che ci ostiniamo a governare piuttosto che ascoltare, potremo offrire il nostro contributo a una storia più grande di noi e dell’umanità tutta, nella quale esprimere con autenticità la nostra dimensione lasciando aperti i nostri interrogativi, accogliendo le alterità di individui, specie, ere e riconoscendoci come parte osmotica di un tutto che è insieme dentro di noi e fuori da noi. Le opere in mostra suggeriscono piste, sguardi, interpretazioni; l’artista abita poeticamente il mondo e ci suggerisce, con il fascino proprio del linguaggio artistico, nuovi modi per viverci“.
“Iconiche ma anche frastagliate, realizzate con processi chimici e naturali allo stesso tempo (tecniche documentate con un video in mostra), ma anche progettate secondo attente ricostruzioni cartografiche – afferma il curatore Marco Tonelli – le opere in mostra ribadiscono, secondo il pensiero di Christian Balzano, che seppure il presente che stiamo vivendo non dia alcuna rassicurazione né abbia decretato alcuna fine della storia, pur con tutte le sue incertezze e atrocità, è l’unica forza attiva a cui possiamo appigliarci per scongiurare il naufragio e non perdere la speranza nel futuro di un nuovo mondo, senza più confini e quindi tutto da scoprire. In ciò forse la pratica dell’arte e la figura stessa dell’artista, di ogni artista probabilmente (che potremmo definire metaforicamente un matto, un giullare, un trickster, un eccentrico cartografo delle rotte del presente o un sognatore di un nuovo mondo) si adattano perfettamente al timone di questa difficile e spesso vacua navigazione”.
Il catalogo della mostra verrà pubblicato dalla casa editrice Skira nel corso dell’esposizione, con testi di Marco Tonelli, Sara Taglialagamba e Valentina Zucchi.
Vademecum
“Fuori dal mondo”, la personale di Christian Balzano
Palazzo Medici Riccardi
Via Cavour 1, 50121 Firenze
Informazioni e prenotazioni
tel +39 055-276 0552
(Lun-Dom-9.30/17.30)