PORTOFERRAIO – Apre il 9 luglio 2021 la mostra “Nel segno di Napoleone: gli Uffizi diffusi all’isola d’Elba” che celebra Napoleone Bonaparte nel duecentenario dalla sua morte. L’esposizione è anche l’occasione di riaprire al pubblico, dopo la chiusura dello scorso anno a causa della pandemia, lo spazio culturale della Pinacoteca Foresiana, all’interno della prestigiosa caserma storica De Laugier di Portoferraio.
La mostra ha il duplice obiettivo di evidenziare il legame indissolubile tra l’imperatore dei francesi e l’isola d’Elba, sede del suo esilio dal maggio 1814 al febbraio 1815 e di valorizzare attraverso i tesori degli Uffizi e della Pinacoteca stessa uno snodo fondamentale della storia dell’isola.
“La mostra di Portoferraio inaugura di fatto il progetto degli Uffizi diffusi. – Spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt – L’intento è quello di rendere partecipi i cittadini della storia e dell’eredità culturale del loro territorio. Quale migliore occasione di questo bicentenario napoleonico, che celebriamo unendo le collezioni degli Uffizi alle ricchezze artistiche dell’Isola d’Elba”.
Come sottolineato dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani “la grandezza e la magnificenza della storia della Toscana è riflessa in questa esposizione all’isola d’Elba, terra di bellezze naturali e architettoniche e degno teatro di una tappa fondamentale del progetto Uffizi Diffusi che non potevano non toccare Portoferraio, città che lo stesso Cosimo I aveva scelto come presidio del Granducato di Toscana nell’Arcipelago”.
Dagli Uffizi sono state selezionati dipinti, sculture e oggetti di arti applicate che restituiscono un’avvincente narrazione della vicenda napoleonica in Toscana.
Le opere in mostra
La mostra è introdotta dal Ritratto di Napoleone imperatore di Carlo Morelli per l’occasione collocato in Pinacoteca dalla Sala Consiliare, mentre in un ambiente adiacente sono esposte le opere d’arte provenienti dalle Gallerie degli Uffizi, e altre dai depositi della Pinacoteca Foresiana.
Il percorso espositivo apre con i ritratti marmorei dell’imperatore, quello della consorte e nuova imperatrice, Maria Luisa d’Asburgo Lorena e del fratello minore Girolamo Bonaparte, nominato re di Westfalia a soli ventitré anni, tutti ripresi dai modelli ufficiali commissionati da Napoleone allo scultore francese François-Joseph Bosio intorno al 1810. Questi busti, idealizzati come nella ritrattistica imperiale romana, furono riprodotti in versioni diverse per dimensioni, qualità e materiali dalle manifatture di Carrara per promuovere la diffusione delle effigi eroiche della famiglia Bonaparte.
Campeggia su una grande tela, capolavoro di Jean Baptiste Wicar, il ritratto di Luigi Bonaparte, fratello del sovrano, in divisa bianca e vermiglia dei dragoni d’Olanda, territorio sul quale aveva regnato prima dell’annessione alla Francia. Luigi era il padre di Napoleone III, l’unico della famiglia Bonaparte a seguire le orme dello zio, autoproclamandosi imperatore dei francesi nel 1852.
La raffinata serie di ritratti reali continua con quello di Napoleone I, dipinta su porcellana dalla Manifattura di Sèvres nel 1810 dal decoratore Jean Georget, allievo di Jacques-Louis David, con tecnica virtuosistica da miniatore. La lastra, di notevoli dimensioni, raffigura l’imperatore abbigliato con la veste sontuosa dell’incoronazione, secondo l’iconografia ufficiale del celebre quadro di François Gerard, replicato su tela anche da Carlo Morelli, nel grande dipinto proveniente dalla Sala Consiliare del Comune di Portoferraio.
Il dominio napoleonico in Toscana è quindi rappresentato inoltre dalla figura di Elisa Baciocchi, sorella minore del Bonaparte e da lui insignita del titolo di Granduchessa nel 1809: la sovrana è magnificamente ritratta nel 1814 da Giuseppe Bezzuoli, assieme alla figlia Elisa Napoleona, sullo sfondo di una Firenze crepuscolare, quasi un presagio dell’imminente fine del suo breve governo in Toscana.
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