L’opera di Henry Moore Forma Squadrata con Taglio, collocata in piazza San Marco nel centro di Prato, è tornata a nuova vita dopo un attento restauro.
Da quando è stata acquistata nel 1974, l’opera è diventata un simbolo di Prato, richiamando l’attenzione internazionale, in particolare dopo la sua esposizione alla mostra fiorentina di Forte Belvedere nel 1972.
La scultura, composta da trenta blocchi di marmo bianco provenienti dal monte Altissimo delle Alpi Apuane, precisamente dalla cava Mossa, realizzata presso il laboratorio Henraux a Querceta, è la più monumentale tra quelle create in quegli anni da Henry Moore, con aspirazione sempre più evidente a una forma architettonica.
Il restauro
L’intervento conservativo è iniziato il 28 agosto scorso. Tuttavia, l’esposizione agli agenti atmosferici e inquinanti comporta la necessità di intervenire periodicamente per monitorare lo “stato di salute” dell’opera.
Il restauro della scultura, finanziato grazie all’erogazione liberale da parte di una privata cittadina, è stato effettuato da Laura Conca Restauri, e ha visto – a distanza di dodici anni dall’ultimo intervento – un estensivo lavoro di pulitura dell’intera superficie marmorea, seguito da consolidamento, stuccatura, integrazioni volumetriche e stesura di una pellicola protettiva idrorepellente traspirante a base silossanica.
Ritorno alla bellezza originale
Il ritorno della Forma Squadrata con Taglio all’originale splendore anticipa il cinquantesimo anniversario della sua collocazione nella piazza di Prato. Acquistata nel 1974 con il contributo di collezionisti pratesi e istituzioni locali, l’opera ha segnato l’inizio dell’amore di Prato per l’arte contemporanea.
«L’opera – ha commentato l’Assessore alla Cultura del Comune di Prato, Simone Mangani – arrivò in città grazie al lavoro e all’interessamento di molti collezionisti, fra cui Giuliano Gori, e al Comune di Prato ed ha segnato l’inizio del grande amore della città per l’arte contemporanea sfociato quasi 15 anni dopo nella nascita del Centro Pecci. Oggi questo nuovo restauro, che ogni dieci anni circa viene effettuato per ripristinare l’opera dall’azione degli agenti atmosferici, avviene grazie alla donazione anonima di una cittadina pratese, segno del connubio tra pubblico e privato che si rinnova nella tradizione di operosità e di attenzione al patrimonio culturale e ai beni comuni di questa città».
La celebrazione del cinquantesimo anniversario
Nel 2024, il cinquantesimo anniversario della collocazione della scultura sarà un’occasione significativa per celebrare la sua permanenza nella città e il suo legame indissolubile con la storia e la cultura di Prato.