TORINO – “I Macchiaioli. Arte italiana verso la modernità” è la mostra ospitata alla GAM Torino, aperta al publico da venerdì 26 ottobre. Si tratta di una grande esposizione che, attraverso oltre 80 opere, provenienti dai più importanti musei italiani, enti e collezioni private, offre un racconto intenso e completo sulla storia del movimento, dalle origini al 1870.
Opere dei maggiori rappresentati di questo movimento quali Silvestro Lega, Giovanni Fattori, Cristiano Banti, Telemaco Signorini, Odoardo Borrani, sono messe a confronto, oltre che con Antonio Fontanesi, con i “piemontesi” della Scuola di Rivara (Carlo Pittara, Ernesto Bertea, Federico Pastoris e Alfredo D’Andrade) e i liguri della Scuola dei Grigi (Serafino De Avendaño, Ernesto Rayper).
Curata da Cristina Acidini e Virginia Bertone, con il coordinamento tecnico-scientifico di Silvestra Bietoletti e Francesca Petrucci, la rassegna mette in luce quanto l’esperienza dei pittori macchiaioli abbia costituito uno dei momenti più alti e significativi della volontà di rinnovamento dei linguaggi figurativi, prioritaria alla metà dell’Ottocento.
La cosiddetta “macchia” venne messa a punto a Firenze, tra i giovani frequentatori del Caffè Michelangiolo, ma ebbe proprio a Torino, nel maggio del 1861, la sua prima affermazione alla Promotrice delle Belle Arti.
Nel 1862, in un articolo della “Gazzetta del Popolo”, Telemaco Signorini e i suoi sodali venivano etichettati non benevolmente con l’epiteto di “macchiaioli”: pittori che avevano ucciso il disegno per dare spazio esclusivo all’“effetto”.
Scrive Acidini nel saggio in catalogo: “Univoco e conclamato era l’oggetto della loro avversione: l’Accademia di Belle Arti, intesa come istituto di formazione per futuri artisti e, altresì, come organismo ufficiale continuatore dell’antica Accademia del Disegno, deputato a impartire regole, a esprimere indirizzi, eventualmente a imporre veti in ogni campo delle arti”. […]
Il percorso espositivo prende dunque avvio dal racconto della formazione dei protagonisti, dagli antefatti alla nascita e alla stagione iniziale e più felice della pittura macchiaiola,dalla sperimentazione degli anni Cinquanta dell’Ottocento ai capolavori degli anni Sessanta.
Gli anni della proclamazione di Torino a capitale del Regno d’Italia, fu per la città una stagione di particolare fermento culturale. È proprio a questo periodo, e precisamente nel 1863, che risale anche la nascita della collezione civica d’arte moderna – l’attuale GAM – che aveva il compito di documentare l’arte allora contemporanea.
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Vademecum
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea,
Via Magenta, 31 Torino
Dal 26 ottobre 2018 al 24 marzo 2019
ORARI
Da martedì a domenica: 10.00 – 18.00 Lunedì chiuso
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura
BIGLIETTI
Intero € 13,00 | Ridotto € 11,00
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
www.ticketone.it e www.ticket24ore.it